Il rogo alla discarica di Ischia Podetti: attesi i dati sulla diossina, spenti nuovi focolai. Forse l'innesco dallo scoppio di alcune batterie
Nuovo intervento dei vigili del fuoco nel deposito messo sotto sequestro dalla magistratura: il materiale che potrebbe aver causato le fiamme non doveva trovarsi in quel settore della discarica. Nelle aree interessate resta la raccomandazione di lavare bene i prodotti dell'orto
L'ALLARME Furioso incendio nell'area di ischia Podetti, a nord di Trento
LA NUBE La colonna di fumo va verso nord, interessando aree abitate
FOTOGALLERY Le fiamme e decine di vigili del fuoco al lavoro
VIDEO/1 L'enorme nube nera vista dalla tangenziale
VIDEO/ 2 L'intervento in forze dei vigili del fuoco
TRENTO. I dati sulla diossina non sono ancora disponibili, ma la pioggia di venerdì sera non può che aver migliorato la situazione.
Dopo l'incendio di mercoledì, vale per tutti la raccomandazione di lavare bene i prodotti dell'orto, in attesa dell'esito delle analisi sui prelievi effettuati sui terreni e su frutta e verdura nella zona più a rischio (a nord della discarica, Zambana) e nell'area teoricamente meno esposta ai fumi del rogo (a sud, Romagnano).
Entro domani, mercoledì 17 agosto, dovrebbe arrivare in Procura la relazione dell'Appa, l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, con i valori della diossina registrati nel capoluogo all'indomani dell'incendio. È attesa anche una valutazione dell'Azienda sanitaria provinciale in merito.
Sull'accaduto indagano i carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, che hanno messo i sigilli all'area: il deposito nord della discarica di Ischia Podetti, dove erano stoccate 560 tonnellate di rifiuti ingombranti, è stato posto sotto sequestro.
La procura di Trento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo e per getto pericoloso di cose. A innescare il rogo potrebbe essere stato lo scoppio di alcune batterie che non dovevano esserci in quel settore della discarica. Il forte vento ha poi fatto il resto, alimentando le fiamme.
Per spegnere il rogo e mettere in sicurezza il deposito era stato necessario il lavoro di un'ottantina di vigili del fuoco tra permanenti di Trento e volontari, dal tardo pomeriggio di mercoledì fino all'una di notte. E sono stati i vigili del fuoco permanenti di Trento che ancora domenica pomeriggio, 14 agosto, sono tornati fra i rifiuti sotto sequestro. C'erano infatti della "fumarole" che hanno richiesto un intervento ulteriore di un paio di ore. Un paio di ore nelle quali la zona interessata dall'incendio di mercoledì scorso è stata nuovamente bagnata con l'acqua.