La storia / Persone

Una serata in ricordo di Sara Pedri: oggi a Tuenno ci sarà la sua famiglia, ma anche i molti amici trentini

Incontro con la mamma Mirella, papà Stefano e la sorella Emanuela, senza dimenticare l'avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia, e la psicologa Gabriella Marano

PROCESSO In aula i genitori di Sara
FAMIGLIA «Non smettete di cercarla»
TATEO «Descritto come un mostro»
PROCESSO «Orari impossibili e tensione»
PERIZIA Lo studio di parte

di Matteo Lunelli

TUENNO. "Il nostro abbraccio a Sara". E in quel "nostro" si intende di tutto il Trentino: un abbraccio di affetto, in un certo senso anche di scuse, perché nella nostra terra la giovane dottoressa di Forlì era venuta a costruirsi una vita, una professione, un futuro, con sogni e obiettivi. Invece ha trovato tutt'altro.

Sabato 27 agosto, presso il teatro Parrocchiale di Tuenno nel comune di Ville d'Anaunia con inizio alle 21, si terrà una serata di musica, di parole e poesia in ricordo di Sara Pedri.

Dalla scomparsa nel nulla al terremoto che ha sconvolto la sanità trentina: tutte le tappe aggiornate del caso Sara Pedri

La giovane ginecologa è scomparsa lo scorso 4 marzo 2021. Da allora molte cose sono successe. Ma di lei, ancora nessuna traccia.

E sarà presente al completo la famiglia della ginecologa scomparsa il 4 marzo 2021: mamma Mirella, papà Stefano e la sorella Emanuela (senza dimenticare l'avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia, e la psicologa Gabriella Marano, che a inizio anno aveva presentato una perizia alla Procura di Trento) arriveranno in val di Non per la serata e per raccogliere l'abbraccio di tante persone alla loro amata Sara.

Per la prima volta saranno in Trentino in maniera - per quanto possibile - felice: non aule di tribunale, non espletamenti burocratici o giudiziari, ma per partecipare a un evento il cui obiettivo «è commemorare Sara attraverso l'arte», dice Emanuela Pedri, la sorella che da un anno e mezzo con coraggio sta lottando per far emergere la verità sulla tragica vicenda.

«Non è la prima volta che veniamo in Trentino: l'ultima, con la mia famiglia, è stata per l'incidente probatorio, ma io ero andata subito dopo la scomparsa e poi tornata altre volte. L'avevo fatto per capire la scelta di Sara: le sensazioni sono state diverse, ma poi ho capito che mia sorella aveva scelto la natura, aveva scelto una terra bellissima. Lo ammetto: all'inizio non è stato facile accettare i vostri luoghi, quando banalmente vedevo al supermercato a Forlì un prodotto trentino non riuscivo a prenderlo, anche se io adoro la montagna e la preferisco al mare. Mi sono chiesta come avrei potuto superare questa cosa e l'ho fatto venendo in Trentino e in val di Non, dove Sara aveva scelto di andare. Ed è paradossale, perché lei aveva scelto questa terra per la sua vita e poi la ha scelta una seconda volta come suo letto di morte. Domani sarà un viaggio diverso, verremo per un evento importante, credo sarà molto emozionante per tutti. Verremo per sorridere, anche se forse qualche lacrima ci sarà».

I trentini, tantissimi trentini, in questi 550 giorni trascorsi dalla scomparsa di Sara, hanno saputo essere vicini alla famiglia. «Sì - conferma la sorella -, tanti trentini ci hanno aiutato e la vicinanza più grande e importante l'abbiamo avuta da voi. Ma c'è anche chi è stato in silenzio, chi in modo omertoso non ha ci ha mai rivolto una parola o un pensiero. Evidentemente sono coloro che si sentono colpevoli. Tantissimi invece ci hanno teso una mano e tantissimi ci hanno abbracciato e ci abbracceranno. Quando si parla di tragedie si cercano i colpevoli, ma per questo c'è la magistratura che sta procedendo».

Tornando all'evento di domani, i due protagonisti dell'organizzazione sono Nadia Sandri e Sergio Moratti, insieme al Circolo il Tiglio e con il patrocinio del Comune. «Li ho conosciuti per caso e il rapporto è nato e cresciuto spontaneamente. In tanti ci hanno contattati in questi mesi: lettere, poesie, messaggi sui social, immagini ci arrivano ogni giorno, anche dall'estero. Tra queste qualche tempo fa è arrivata una poesia scritta da Sergio, "Il lago di Sara", che mi ha colpito molto. Così Nadia ha avuto l'idea di un evento, ci ha chiesto l'autorizzazione e alla fine è nata la serata. Sarà bello ricordare Sara con l'arte: io amo l'arte, è il mio lavoro, ed è un modo simbolico per commemorarla. Oggi nel mondo dei social la comunicazione è sintetica e asettica, invece questa iniziativa è nata da una poesia, ci sarà la musica e ci saranno letture. Sarà bello e da questa iniziativa sono convinta ne nasceranno altre». In Trentino, d'altra parte, per la famiglia di Sara Pedri un abbraccio ci sarà sempre.

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