Finanziamenti all'agricoltura: approvati i programmi Pac, in arrivo in Trentino 198 milioni di euro fino al 2027 (l’80 per cento da governo ed Europa)
La Provincia approva le linee guida: focus sulla difesa della zootecnia alpina, incentivi alle aziende agricole, sviluppo di agriturismo e transizione verso tecnologie aggiornate per il risparmio energetico
TRENTO. Sviluppo rurale: approvati gli interventi per il 2023-2027nell’ambito del Piano strategico nazionale della Politica Agricola Comune (Pac).
Lo ha deciso oggi la Giunta provinciale, su indicazione dell'assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca: in totale la dotazione finanziaria assegnata al Trentino, per il periodo 2023-2027, è pari a 198.960.232 euro, con un tasso di cofinanziamento statale del 41,51%, europeo a carico del FEASR del 40,70% e provinciale del 17,79%.
Gli interventi che si intendono attivare nell'ambito dello sviluppo rurale vanno dalla biodiversità al sostegno alle zone di montagna, dalla competitività delle aziende agricole allo sviluppo delle aree rurali, da investimenti specifici sulla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli alla diversificazione in attività non agricole, dal supporto alle zone di produzione biologica alla gestione di prati e pascoli, fino al sostegno ai giovani agricoltori e alla formazione.
Come chiarito dall'assessore provinciale, l'obiettivo generale è quello di rafforzare il ruolo strategico del settore agricolo e forestale, nell'ambito del complessivo sistema economico nazionale ed europeo. Fondamentale è poi orientare gli interventi verso la competitività e la sostenibilità, incentivando tecniche di produzione che coniughino finalità economiche con quelle ambientali e sociali, orientate alla transizione ecologica e digitale. Particolare attenzione sarà riservata agli interventi che assicurino un risparmio del suolo agricolo o un recupero del patrimonio edilizio esistente.
Anche nella nuova fase di programma sarà riservata una particolare attenzione agli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e al ricorso a strumenti di mutualità.
In relazione alla particolare realtà alpina provinciale, la zootecnia, esercitata soprattutto nei territori di alta quota, riveste un'elevata importanza socio-economica, oltre che ambientale. A questo riguardo appare fondamentale orientare gli interventi per assicurare un maggiore collegamento delle aziende al territorio e promuovere una valorizzazione dell'alpeggio, attraverso una gestione del pascolo corretta e contrastando, con tutti gli strumenti a disposizione, fenomeni di natura speculativa.
Strategico è poi il mantenimento delle risorse genetiche animali e vegetali, sostenendo le razze animali autoctone più rustiche che sono meglio adattate a sfruttare le risorse foraggere prodotte localmente.
Per quanto riguarda la trasformazione e vendita dei prodotti agricoli, va potenziata la filiera corta, mentre un approccio orientato alle produzioni locali ben si integra con la valorizzazione turistico-ambientale dei contesti naturali trentini. Vanno quindi ulteriormente valorizzate le attività agrituristica ed enoturistica, veicoli fondamentali per favorire la conoscenza e l'apprezzamento dei prodotti locali.
Prosegue anche l'impegno sul fronte dell'agricoltura biologica, in linea con il Piano d'azione per la produzione biologica della Commissione europea, tenuto comunque conto dei condizionamenti sul fronte del territorio e del mercato che caratterizzano la realtà provinciale.
Va poi stimolato l'acquisto di attrezzature e macchine innovative, il recupero di terreni abbandonati, l'ammodernamento delle aziende agricole.
Per rispondere poi alla volatilità dei prezzi, causata da crisi energetica, guerra e pandemia, è fondamentale introdurre innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto. La formazione resta un fattore strategico per accresce le competenze degli imprenditori, come pure il sostegno al ricambio generazionale.
Infine, focus sulla valorizzazione delle imprese boschive locali, sulla sostenibilità ambientale e su interventi rivolti a contrastare i rischi legati ai cambiamenti climatici.