La Provincia affiderà al commissario il nuovo polo ospedaliero e universitario
Il presidente Fugatti: "Dopo quanto accaduto finora, l'obiettivo è velocizzare l'iter, che richiederà il coinvolgimento di una pluralità di soggetti istituzionali"
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TRENTO. Il progetto del Nuovo polo ospedaliero e universitario sarà fra gli interventi affidati al commissario straordinario.
Lo ha deciso la giunta provinciale, che in una nota spiega che il commissario è una figura individuata da una norma apripista introdotta dall’esecutivo e già attiva in Trentino con l’obiettivo di velocizzare le opere strategiche per lo sviluppo del territorio.
Un inserimento, ha sottolineato il presidente Maurizio Fugatti, che segue quanto già annunciato in occasione dell’approvazione della nuova strategia per il polo ospedaliero previsto in via Al Desert nel capoluogo.
A inizio settimana l’esecutivo ha preso atto della chiusura del procedimento per il Not e ha aggiornato la programmazione, in base alla nuova valutazione che tiene conto dello scenario attuale e futuro: le esigenze successive alla pandemia, il nuovo modello di gestione della sanità territoriale, nonché l’avvenuta costituzione della facoltà di medicina attivata dalle università di Trento e Verona.
Fugatti ha spiegato che la giunta ritiene opportuno, nella logica di accelerazione delle procedure di affidamento e di realizzazione dell’opera, affidare l’intervento alla figura commissariale.
"Anche per superare il gap temporale - aggiunge piazza Dante - che si è creato per effetto dell’esito della precedente procedura di affidamento (conclusasi con l’impossibilità di sottoscrivere il contratto a causa della mancata approvazione del progetto preliminare presentato dalla ditta indicata come soggetto promotore).
Per la realizzazione del Nuovo polo ospedaliero e universitario risulta inoltre necessario coinvolgere una pluralità di soggetti istituzionali (istruzione, sanità, strutture competenti al rilascio dei pareri e via dicendo) per cui, anche sotto tale profilo, appare estremamente opportuno, se non necessario, ricorrere a detta figura per snellire e semplificare i necessari contatti ed assumere le relative decisioni. Fermo restando che la giunta provinciale conserverà il potere di indirizzo e di programmazione generale dell’intervento, in gran parte ancora da precisare nei suoi contenuti".