Fondo di solidarietà trentino. Si ampliano le tutele per le lavoratrici e i lavoratori: tutte le novità
Siglato oggi pomeriggio il nuovo accordo che estende i periodi sospensione coperti da ammortizzatori sociali e include tra i beneficiari anche apprendisti e lavoratori a domicilio. Soddisfazione di Cgil Cisl Uil: modifiche che rendono lo strumento trentino migliore
TRENTO. È stato siglato oggi pomeriggio tra Provincia, sindacati e imprese aderenti il nuovo accordo sul Fondo di solidarietà del Trentino. L’intesa, resa necessaria dalla riforma degli ammortizzatori sociali, estende le tutele per le lavoratrici e i lavoratori sia sui periodi di copertura sia per quanto riguarda i beneficiari delle misure. Ad oggi sono poco meno di 10mila le realtà che aderiscono al Fondo per un totale di circa 100mila lavoratori interessati.
Nel dettaglio aumentano fino a 36 mesi i periodi di sospensione per cui le aziende possono richiedere l’integrazione al reddito per i loro dipendenti. Il Fondo garantirà gli stessi ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro a tutti i lavoratori dei settori interessati, sia per le causali ordinarie che straordinarie. La garanzia riguarda sia gli importi sia le durate massime delle varie causali.
Si amplia anche la platea dei beneficiari degli ammortizzatori includendo anche apprendisti e lavoratori a domicilio e si elimina il vincolo dei 12 mesi precedenti entro i quali avere l'anzianità minima di servizio pari a 30 giorni.
Inoltre sono state rese strutturali tutte le misure diverse dall'integrazione al reddito per sospensione dell’attività, cioè l’integrazione al reddito nel caso di perdita del posto del lavoro, il sostegno alla formazione continua in azienda e il sostegno nel caso di incentivi all'esodo collegati a processi di prepensionamento. Si aggiunge la prestazione collegata alla staffetta generazionale.
Maggiori prestazioni richiedono anche una maggiore contribuzione da parte delle imprese e un maggiore impegno dalla Provincia. L’accordo prevede che le aliquote contributive crescano dallo 0,45 generalizzato di prima fino allo 0,90 sulla base della dimensione aziendale e della durata degli ammortizzatori attivabili. Nell'accordo sono previste una serie di clausole di salvaguardia finalizzate alla sostenibilità economica del fondo ed al fatto che siano garantiti gli assegni di integrazione salariale.
Piazza Dante potrà ora destinare risorse specifiche per finanziare gli interventi del Fondo che diventa uno dei pilastri delle politiche del lavoro provinciali.
Infine da oggi la contribuzione al Fondo diventa obbligatoria anche ai fini del rilascio del DURC.
Cgil, Cisl e Uil esprimono soddisfazione per l’intesa siglata oggi. “L’accordo – hanno commentato Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti al termine dell’incontro – conferma la centralità del Fondo la cui importanza è stata resa evidente nei mesi della pandemia in cui moltissimi dipendenti sono rimasti a casa. Con la firma di oggi rendiamo lo strumento trentino ancora più efficace per tutelare le lavoratrici e i lavoratori che non potrebbero accedere agli ammortizzatori sociali. Oggi la scommessa è valorizzare ulteriormente il valore del Fondo sviluppando le funzioni legate non solo all’integrazione al reddito, ma anche alla formazione”.
Adesso il testo sarà trasmesso al Ministero del Lavoro per la conclusione dell’iter e la definitiva approvazione.