La morte di Vinitha Nicolò, diversi punti oscuri da chiarire: telefonò a un amico, subito dopo è scomparsa
Alle 20.30 ha contattato un conoscente dicendo che stava male e chiedendo se poteva raggiungerla. Poi di lei si sono perse le tracce, fino al giorno seguente quando il corpo senza vita venne trovato in una forra in val di Non. Davanti alle telecamere della trasmissione "Quarto Grado" il racconto del fidanzato
FOTO Le immagini del funerale della giovane donna
CASO Il corpo senza vita trovato in una forra sotto l’abitato di Ton
DOLORE Gli amici in lacrime ricordano Vinitha
TRENTO. Vinitha Nicolò, la sera della scomparsa, aveva chiamato un amico dicendogli che stava poco bene e chiedendo se poteva raggiungerla. Poi di lei si sono perse le tracce, fino al giorno seguente quando il corpo senza vita venne trovato nella forra del torrente Pongaiola, in val di Non.
Nei minuti in cui la donna, 39enne residente a Vervò, ha effettuato la telefonata, alle 20.30 di mercoledì 28 settembre, lei si trovava presumibilmente sul sentiero nel bosco mentre il fidanzato Claudio Piras sarebbe stato al bar, solo: l'uomo viene ripreso dalle telecamere, che registrano anche l'orario. «Porterò avanti i nostri progetti amore mio... e viaggeremo il mondo» è il post che l'uomo ha pubblicato mercoledì scorso sul suo profilo Facebook. Il giorno precedente, martedì, sulla Panda che aveva regalato a Vinitha sono stati effettuati accertamenti tecnici irripetibili: ad occuparsi delle analisi saranno i carabinieri del Ris di Parma.
La notifica dell'atto era arrivata a Piras, come egli stesso aveva raccontato all'Adige. «Le indagini sono in corso, stiamo aspettando gli esiti da parte della Procura e confidiamo che arrivino presto» spiega l'avvocata Erica Vicentini, legale dell'uomo.
Sulla vicenda c'è il massimo riserbo della procura, perché se è vero che c'è un fascicolo aperto per omicidio (permettendo dunque accertamenti tecnici irripetibili), non viene esclusa l'ipotesi della caduta accidentale.
I risultati dell'autopsia saranno fondamentali per capire cosa davvero sia accaduto alla donna. Il corpo di Vinitha era ad un centinaio di metri dal punto in cui sarebbe precipitata, ma dopo i primi sessanta metri circa c'è una sorta di sbarramento naturale per la presenza di piante potenzialmente in grado di fermare la caduta: il dubbio degli investigatori è che il corpo sia stato spostato.
All'indomani della scomparsa di Vinitha, Piras aveva pubblicato altri messaggi: «Rimarrò sempre al tuo fianco amore mio...» è il post del 2 ottobre e, il 20 settembre, giorno del ritrovamento del corpo, aveva scritto «No, ti prego amore mio», spiegando ad un'amica che gli chiedeva cosa fosse accaduto «Deceduta la mia compagna».
Su Claudio Piras si sono concentrate le attenzioni degli investigatori fin dall'inizio e per un motivo molto semplice: oltre ad essere la persona che in quel momento era più vicina a Vinitha, sarebbe stato lui l'ultimo a vederla ancora in vita. Erano in auto insieme, diretti a casa, quando lei, seduta sul sedile del passeggero, avrebbe tirato il freno a mano e poi sarebbe scesa dalla macchina, arrabbiata, probabilmente confusa, per incamminarsi lungo il sentiero che si addentra nel bosco. «Ho pensato che fosse inutile inseguirla e stressarla ancora di più», racconta Piras, che dice di essersi diretto in auto verso Taio. Alle 20.30 dunque Vinitha telefona ad un amico. Poi più nulla. Quando alle 21.53 il fidanzato prova a contattarla, il cellulare della donna risulta staccato.
Piras sostiene di averla cercata subito assieme ad un collega di lavoro, di essere stato a casa e poi di aver raggiunto il sentiero, di essere andato anche in mezzo a i filari. Alle 23.33, come emerge dall'elenco delle chiamate sul cellulare, l'uomo aveva contattato un amico vigile del fuoco e alle 23.34 aveva composto il numero dell'emergenza, facendo partire le ricerche. A 150 metri dal bivio in cui Vinitha avrebbe tirato il freno a mano, i carabinieri hanno trovato il suo berretto e l'inalatore per l'asma, mentre poco più avanti, nel punto in cui c'è il mazzo di girasoli sistemato da Piras, la borsa della donna.
Le ore precedenti alla scomparsa rimangono al centro delle indagini dei carabinieri della compagnia di Cles e del nucleo investigativo provinciale. Al bar di Vigo di Ton, dove la coppia si era recata nel pomeriggio, Vinitha avrebbe litigato con l'ex datore di lavoro, incontrato casualmente: è quanto ha raccontato Claudio Piras davanti alle telecamere della trasmissione "Quarto Grado", sostenendo di aver visto che Vinitha veniva strattonata e che piangeva.
La versione non collima con quanto riferito dallo stesso datore di lavoro: «Non l'ho strattonata: lei stava scivolando e l'ho presa al volo. Anzi, per tenerla, sono scivolato pure io. Mi ha detto che aveva litigato e che aveva un occhio nero fatto dal suo ragazzo, ma c'era scuro e non ho visto». Parole dette davanti ad un microfono e che gli investigatori stanno verificando.