Carburanti / Lo scontro

Sciopero dei benzinai, saranno in funzione i distributori Nogaredo ovest e Paganella est sull'A22

La Provincia spiega che per gli impianti autostradali è previsto il livello minimo di prestazione di una stazione aperta ogni cento chilometri. La protesta annunciata durerà 48 ore, a partire dalle 19 del 24 gennaio. Intanto le organizzazioni di categoria respingono anche l'ultimo appello del governo

LO SCONTRO Confermato lo sciopero dei benzinai del 24-26 gennaio

TRENTO. Gli impianti autostradali di distribuzione carburanti, sulla A22 in territorio trentino, "Nogaredo ovest" (direzione Modena) e "Paganella est" (direzione Brennero) garantiranno il servizio di fornitura di carburante al pubblico in occasione dello sciopero di mercoledì e giovedì, 25 e 26 gennaio. La protesta annunciata durerà 48 ore, a partire dalle 19 del 24 gennaio.

Lo prevede un'ordinanza firmata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.

La normativa prevede che durante le giornate di sciopero il livello minimo di prestazione deve essere assicurato da una stazione di servizio ogni cento chilometri. Un gruppo di lavoro tecnico istituito nell'ambito della Commissione attività produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha elaborato a questo scopo una turnazione nazionale in caso di sciopero negli impianti autostradali.

Ieri le organizzazioni degli esercenti hanno respinto l'ennesimo appello arrivato dal governo.

«Revocate lo sciopero, è solo un danno per i cittadini», ha detto il ministro Adolfo Urso rivolto ai benzinai che chiuderanno le pompe di benzina, anche in modalità self service.

Ma vista la risposta delle principali associazioni di categoria sembra un appello destinato a cadere nel vuoto: «Lo stop era ed è confermato e le dichiarazioni del ministro sono l'ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda», replicano con una nota congiunta i presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa, chiedendo l'intervento diretto di Palazzo Chigi. Un botta e risposta che rischia dunque di chiudere anche l'ultimo spiraglio di dialogo e, sottolineano i gestori, di «chiudere ogni residua possibilità di concludere positivamente la vertenza in atto».

Mentre i consumatori si schierano dalla parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, e minacciano a loro volta un 'contro-sciopero’ degli automobilisti in tutto il territorio nazionale se la serrata non sarà revocata.

Le iniziative a cui si sta lavorando e su cui si spera ci sia un coinvolgimento di tutte le associazioni, spiegano da Assoutenti, punteranno a convincere quante più persone possibile a non fare benzina per due-tre giorni. Oppure di fare il pieno solo ai più convenienti distributori self service, o di pagare il benzinaio col metodo del pos e non con i cash. 

«Il governo continua a chiedere trasparenza - replicano le associazioni di categoria - e noi l'abbiamo offerta in tutti i modi. Quello che non ci si può chiedere è di autorizzare nuovi adempimenti e nuove sanzioni a carico dei gestori. Questo no. Le organizzazioni di categoria hanno sempre sostenuto la necessità di un confronto aperto prima dello sciopero, che era e rimane confermato». Salvo clamorosi sviluppi nei prossimi giorni.

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