Emergenza sfratti in Trentino, la disperazione di una donna che dopo 31 anni è costretta ad andare via di casa
La vicenda è stata raccontata durante il congresso del Sunia (Organizzazione sindacale degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica): “Il nuovo proprietario ha deciso di mandarla via perché vuole entrare il possesso del proprio immobile per destinarlo agli affitti turistici. Lei non trova alloggi sul libero mercato e un alloggio di emergenza è per lei un miraggio”
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TRENTO. Manuela Faggioni è stata riconfermata oggi, 3 febbraio, alla guida del Sunia. Al centro del confronto l’emergenza sfratti. Si è discusso di emergenza casa ed in particolare di sfratti che pesano sulle famiglie e i cittadini molto spesso in condizione di fragilità, questa mattina al congresso provinciale del Sunia.
Proprio Faggioni nel suo intervento ha delineato la grave emergenza casa che investe anche il Trentino e che, dopo la ripresa degli sfratti e l’aumento dei costi delle bollette, sta mettendo in enorme difficoltà moltissime famiglie.
“Purtroppo assistiamo spesso ad un rimpallo di responsabilità tra Itea e gli enti pubblici di cui pagano le conseguenze i cittadini più fragili. A subire gli sfratti ci sono anche famiglie con minori, anziani, disabili, anche se in regola con il pagamento degli affitti. Persone che occupano alloggi di emergenza che, ci rendiamo conto, vanno liberati per fare posto ad altre situazioni altrettanto drammatiche, ma è inaccettabile che non si riescano a dare risposte quando ci sono più di mille alloggi pubblici che non possono essere messi a disposizione perché in attesa di ristrutturazione. Comprendiamo che è una situazione che si è accumulata nel tempo, ma il problema va risolto”.
Faggioni ha ricordato il recente impegno della Provincia di assicurare ad Itea risorse per ristrutturare 400 alloggi l’anno. “Sicuramente un passo avanti, ma fin troppo timido dal momento che questa è la quota prevista dal regolamento. Vista la situazione si doveva e si poteva fare di più”.
Così come per il Sunia, Piazza Dante potrebbe fare di più incentivando anche attraverso la leva fiscale l’affitto degli immobili privati oggi inutilizzati. “Nelle aree turistiche ci sono situazioni drammatiche. I proprietari preferiscono affittare ai turisti, perché è più remunerativo, ma famiglie di pensionati e lavoratori in questo modo non hanno risposte né nel sistema pubblico né sul libero mercato”. Faggioni ha ricordato anche gli accordi siglati per il canone concordato con le associazioni dei proprietari e Cisl e Uil per incentivare i privati a immettere alloggi sul mercato ad un canone più basso godendo di una riduzione fiscale. Nel 2022 sono state raggiunte le intese per Trento, Riva del Garda, Arco, Pergine e Rovereto.
Sono spesso gli anziani a vivere situazioni di grande disagio, ha raccontato l’avvocata Alessandra Ciurletti che gestisce lo sportello Sunia e come ha testimoniato una cittadina presente al congresso. “Molti proprietari preferiscono non affittare ai pensionati. Così ci sono persone che si trovano in sfratto, pur avendo sempre pagato, e non sono abbastanza povere per sperare in un alloggio pubblico, ma non trovano una casa sul libero mercato”.
E’ quanto accaduto ad un’anziana signora che - ha raccontato oggi – dopo 31 anni nella stessa abitazione ha uno sfratto pendente. Il precedente proprietario ha venduto l’abitazione e il nuovo ha deciso di sfrattarla perché vuole entrare il possesso del proprio immobile per destinarlo agli affitti turistici. Lei non trova alloggi sul libero mercato e un alloggio di emergenza è per lei un miraggio.
Sul problema sfratti si è soffermata anche l’avvocata Stefania Franchini che segue le vertenze Sunia che arrivano davanti al giudice. “La soluzione a questa situazione è solo una: servono più alloggi”.