Nelle casse della Provincia ci sono risorse per 3,5 miliardi, esplodono le polemiche: “Perché non li usate?”
Cgil, Cisl e Uil all’attacco alla vigilia dell’incontro con la Giunta provinciale sulla manovra di assestamento che andrà in Aula la prossima settimane: “Vuol dire che in questi cinque anni piazza Dante è stata più interessata a fare cassa che a mettere in atto una politica espansiva per sostenere gli investimenti e aiutare le famiglie”
TRENTO. “Oggi nelle casse della Provincia di Trento ci sono 3,5 miliardi di risorse disponibili per il sistema pubblico provinciale e delle autonomie locali. Si tratta della somma più alta mai registrata ed è esattamente quattro volte quanto era disponibile nel 2018 quando la giacenza era 1,8 miliardi di euro. Vuol dire che in questi cinque anni Piazza Dante è stata più interessata a fare cassa che a mettere in atto una politica espansiva per sostenere gli investimenti e aiutare le famiglie”. Lo affermano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil alla vigilia dell’incontro con la Giunta provinciale sulla manovra di assestamento che andrà in Aula la prossima settimane e che ampie critiche ha suscitato da parte sindacale per la scarsa trasparenza e l’assenza di informazioni.
“L’opposto di quanto sarebbe stato necessario in un periodo di difficoltà economica e alta inflazione. Va bene la prudenza, ma qui si è andati decisamente oltre tenendo bloccate risorse che sarebbero state utili all’intero sistema trentino per ripartire con maggiore forza. A questo si aggiunge il fatto che quasi due miliardi di euro sono stati stanziati per investimenti pubblici ma sono rimasti fermi lì, con una crescita delle risorse bloccate pari al 25% rispetto a cinque anni fa. Una situazione paradossale”.
“E’ sconcertante vedere che i soldi ci sono ma che non vengono spesi – tuonano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - . Quanto accaduto con il bonus bollette che ha visto spesi solo 23 dei 45 milioni di euro promessi è la cartina di tornasole di un sistema distorto e inefficiente. Mentre le famiglie attendono di essere aiutate, le risorse vengono stanziate, ma non spese. Come dire che ai titoli di giornale non seguono poi i fatti”.
In buona sostanza pur avendo disponibilità finanziaria la Provincia non è riuscita – secondo i sindacati – a spenderla immettendo nel sistema risorse che sarebbero state utili per l'economia, il lavoro e i servizi a sostegno dell'innovazione, della produttività e della sostenibilità, ma anche per le politiche per la casa e il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie. Tutti fattori che avrebbero inciso in positivo sulla crescita, lo sviluppo e le dinamiche salariali.
“La Giunta è responsabile di questa situazione. Avranno legittimamente fatto delle scelte, ma che andrebbero motivate in una logica di massima trasparenza, anche perché la variazione di bilancio impegnerà tutti o parte dei 318 milioni di euro di avanzo libero e di fatto, anticipando l'assestamento, diventa l'ultima vera manovra di bilancio prima delle elezioni”, concludono i tre segretari provinciali.