“Come madri separate ci sentiamo ‘diverse’: è forte il senso di solitudine”
Parla il gruppo “Mamme con più sole”, fondato nel 2021 dalla psicologa Chiara Tomasi: “Avremmo l’esigenza di trovarci da sole, ma non è sempre possibile avendo figli. Ci sentiamo abbandonate dalla politica e dalle istituzioni. Il dramma di Mostizzolo? Abbiamo compreso il messaggio della lettera di Veronica”
IL DRAMMA Mostizzolo, recuperati sotto il ponte i corpi senza vita di madre e bimbo
LA LETTERA Veronica Amistadi: “Sognavo una famiglia felice”
TRENTO. Senso di solitudine e paura di non riuscire a ricostruirsi una vita. Sono sensazioni conosciute all’interno del gruppo “Mamme con più sole”, donne trentine, separate con figli, che hanno deciso di condividere le loro esperienze non solo a parole, ma creandosi dei veri e propri spazi ritagliati nella loro quotidianità. Sono temi questi, che sono riemersi con forza nell’ultima settimana, dopo il gesto estremo di Veronica Amistadi, la 41enne che si è lanciata con il suo piccolo di 4 anni dal ponte di Mostizzolo, dopo aver mandato soltanto poche ore prima del dramma una lunga lettera ai giornali.
“Abbiamo compreso il messaggio di quella lettera – spiega la psicologa Chiara Tomasi, fondatrice (e membro) del gruppo – capiamo cosa significhi la paura della solitudine. Ci siamo riviste in quella sofferenza, in quel dolore. Qui siamo tutte mamme lavoratrici. Dopo la tragedia di Mostizzolo il mio pensiero è andato subito alle ragazze del gruppo: per noi non è stato facile. Ci siamo ripetute che questo spazio nasce ed è dedicato a noi, per dirci come ci sentiamo realmente. Come donna separata ci sono dei momenti in cui ti senti ‘diversa’, può essere uno stigma in questa società”.
Nato nel 2021 il gruppo, che si ritrova ‘ufficialmente’ con cadenza di due volte al mese, ha raccolto da subito circa una ventina di persone, tra quelle più o meno assidue in quanto a frequenza. “Ci sentiamo molto più spesso – aggiunge – Ci siamo evolute in base alla nostre esigenze. Sono tantissime le attività che svolgiamo insieme, per esempio andiamo al mare ogni estate con i nostri bambini”.
La conciliazione lavoro-famiglia rimane ancora difficile per una donna, conferma la psicologa. “Avremmo l’esigenza di trovarci da sole, ma non è sempre possibile per tutte. Abbiamo chiesto per esempio uno spazio al Comune di Trento, e nonostante le sollecitazioni ancora non abbiamo ricevuto risposta. Sotto questo punto di vista ci sentiamo abbandonate dalla politica e dalle istituzioni che non stanno facendo abbastanza. Come madri pensiamo di non poterci permettere nessun momento di cedimento per i nostri figli. E se non hai qualcuno a darti un aiuto concreto è davvero difficile a volte, ti senti sola”.
Guardando il fenomeno più da vicino, “quello delle separazioni è un numero in aumento. Ma nella coppia il sovraccarico rimane sulle spalle delle donne che fanno fatica a pensare i potersi ricostruire una vita. A questo si aggiunge la paura dell’avanzare dell’età e del voler avere ancora figli. La grande fatica che accomuna le componenti del gruppo, è quello di riuscire a fidarsi nuovamente: trovarsi come individui singoli fuori dalla coppia è un processo che va elaborato. E’ fondamentale riuscire a parlare per non sentirsi sole”, conclude Tomasi.