Cles e Cavalese: un pediatra in libera professione porterà a casa 1.300 euro per un giorno di lavoro
Fare qualche calcolo è semplice: un medico che in un mese decide di lavorare otto giorni - ma solo se nei due punti nascita periferici - guadagnerà più di 10 mila euro. La strada scelta dal governo provinciale, e forse l'unica percorribile per non arrendersi e dover chiudere i due punti nascita, è quindi quella di essere attrattivi a suon di euro
APSS Caccia ai medici nei punti nascita periferici
TRENTINO Mancano ginecologi in periferia: turnisti a 1.152 euro
LA STORIA «Ecco perché ce ne siamo andati a lavorare a Bolzano»
TRENTO. La Provincia e l'Azienda sanitaria continuano la loro "lotta" per tenere aperti i punti nascita periferici di Cles e Cavalese. Costi quel che costi. Letteralmente. E infatti l'assessorato alla salute ha previsto un ulteriore aumento per i gettonisti che accettano di venire in Trentino per coprire i turni. Per lavorare un giorno (turno da 12 ore) un pediatra in libera professione a Cles e a Cavalese porterà a casa 1.300 euro.
Con un aumento rispetto ai 1.152 previsti fino alla nota arrivata dieci giorni fa all'Apss direttamente dall'assessorato. Fare qualche calcolo è semplice: un medico che in un mese lavora otto giorni - ma solo se nei due punti nascita periferici - guadagnerà più di 10 mila euro.
La strada scelta dal governo provinciale, e forse l'unica percorribile per non arrendersi e dover chiudere i due punti nascita, è quindi quella di essere attrattivi a suon di euro. Lo dimostrano le ultime tappe della vicenda. Un anno fa - aprile 2022 - l'Azienda sanitaria aveva chiesto all'assessorato, «di indicare un maggior compenso orario lordo da riconoscere ai professionisti sanitari, valutando l'opportunità di prevedere eventuali maggiorazioni per le prestazioni rese nei contesti con minore attrattività, dove la carenza risulta ancora più marcata».
Venne quindi fissato per i gettonisti un compenso orario aumentato a 80 euro lordi per una serie di specialità (pediatria, ginecologia, pronto soccorso, anestesia e altre). Inoltre, per alcuni settori (radiodiagnostica, pediatria e ginecologia e ostetricia) e per tutti gli ospedali periferici, venne definito un ulteriore aumento del 20%, arrivando così a 96 euro all'ora. E poiché i turni per i libero professionisti a chiamata sono spesso di 12 ore, ecco che il compenso per una giornata lavorativa arrivava a 1.152 euro.
Un anno fa l'Apss mise a bilancio una spesa aggiuntiva di 3,6 milioni di euro proprio per la copertura di questi aumenti. Arriviamo, ora, a maggio 2023: a inizio mese esplose il caso della carenza di pediatri a Cles e Cavalese. Tra contratti in scadenza, adii, lunghe assenze, rifiuto dei professionisti di Trento e Rovereto di "coprire i buchi" in valle, si prospettava una situazione con 2 pediatri in organico su 12 previsti (6 a Cles e 6 a Cavalese).
L'Apss aveva così indetto l'ennesimo avviso per cercare pediatri libero professionisti utili a coprire i turni. Sono pervenute dieci domande, di cui nove presentate da liberi professionisti il cui contratto libero professionale è in scadenza proprio oggi. E qui la novità: prima di assegnare gli incarichi l'Azienda sanitaria ha saputo di poter disporre di ulteriori risorse.
«Con nota in data 15 maggio 2023 l'assessorato alla salute della Provincia ha dato mandato all'Azienda sanitaria di riconoscere per i nuovi incarichi libero professionali che si andranno a conferire il compenso lordo 1.300 euro per turno da 12 ore, in deroga temporanea a quanto previsto dalla deliberazione del direttore generale dell'aprile 2022».
L'aumento varrà solo per i pediatri: in una delibera dell'Apss che riguarda invece incarichi libero professionali a medici specialisti in ginecologia ed ostetricia sempre per i punti nascita Cles e Cavalese si sottolinea che il compenso resta di 96 euro all'ora, per un totale a turno che resta quindi fermo a 1.152 euro, 148 in meno al giorno rispetto ai colleghi.