Dopo le scintille, Calderoli rilancia il Fondo dei Comuni confinanti con Bond alla presidenza
Verso nuovi scenari per lo strumento del quale, però, la Provincia aveva chiesto una revisione (al ribasso). Ora, con un nuovo impulso al comitato paritetico, presieduto dall'ex parlamentare bellunese di centrodestra, si sbloccano 24 milioni di euro destinate ai 48 Comuni lombardi e veneti per progetti "transfrontalieri" con Trento e Bolzano
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TRENTO. Il Comitato paritetico del Fondo dei Comuni confinanti riparte nel pieno delle proprie funzioni. Questo dopo mesi segnati anche dalle polemiche, con il Trentino che aveva chiesto una revisione di questo strumento perequativo fra territori a statuto speciale e le aree a gestione ordinaria ma al confine.
Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli (Lega) ha parlato del rilancio e ha annunciato la conferma per un nuovo mandato del presidente dell'organismo, l'ex parlamentare bellunese Dario Bond.
La svolta, dopo un periodo di stand-by post-elezioni politiche del settembre scorso, consentirà al Fondo di riprendere l'operatività, dopo mesi di confronto durante i quali, secondo quanto trapela, altre aree geografiche avrebbero tentato di ottenere la presidenza per un proprio candidato.
Un fondo sul quale negli ultimi mesi sono arrivati anche le critiche e i distinguo dalla giunta provinciale trentina, specie con gli interventi dell'assessore Mattia Gottardi, che nello scvorso novembre aveva chiesto una revisione dell'accordo.
Il numero uno di piazza Dante, Maurizio Fugatti, tre mesi fa aveva precisato: "Non stiamo mettendo in discussione i fondi di confine, ma il loro utilizzo, che sta registrando delle criticità. Siamo tutti consapevoli che con il trascorrere del tempo il rapporto tra Provincia e Comuni è cambiato e anche le risorse della Provincia autonoma di Trento sono diminuite. È quindi necessario lavorare insieme per migliorare questo strumento che negli anni ha portato ad importanti progetti".
Ora si vedrà se le intenzioni della Provincia sono orientate anche al risparmio (cioè a una prosettiva di riduzione delle somme versate al Fondo) o soltanto a un maggiore intervento trentino nella identificazione dei progetti da finanziare.
Per parte sua, Bond, nominato nella legislatura passata dal ministro Mariastella Gelmini, militava in Forza Italia ma oggi è dato in avvicinamento a Fratelli d’Italia.
«Ho convocato il Comitato per procedere allo sblocco immediato delle risorse destinate ai 48 Comuni lombardi e veneti che confinano con i territori delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Saranno disponibili un totale di 24 milioni, ben 500.000 euro per ciascun ente. Un supporto doveroso che proseguiamo convintamente, nell’interesse dei Comuni e dei cittadini che vi abitano», ha spiegato Calderoli.
Con la conferma di Bond e della sua esperienza nel ruolo si profila, dunque, una gestione del Fondo in continuità con il passato recente e ora i territori interessati si augurano una rapida ripartenza delle progettualità "transfrontaliere".