Bypass ferroviario: sequestrata un'area di quasi un ettaro, c'è un iscritto nel registro degli indagati
Si estende per circa un ettaro l'area vicina a via Brennero sottoposta a sequestro preventivo nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura con l'ipotesi di reato di disastro ambientale e di inquinamento
CRITICO «Avvilente che solo il sequestro abbia portato alle verifiche sui terreni»
INTERVENTO Area messa sotto sequestro: la Procura chiede un piano di bonifica
IANESELLI "Legittimo protestare contro il bypass, ma l’opera va realizzata"
ATTIVISTI «Ecco perché continueremo la lotta contro quest'opera dannosa»
TRENTO. Si estende per circa un ettaro l'area sottoposta a sequestro preventivo nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Trento con l'ipotesi di reato di disastro ambientale e di inquinamento.
Si tratta dai primi 300 metri di tracciato ferroviario che dalla fine dello Scalo Filzi si estendono verso nord, fino a una cinquantina di metri oltre il sovrappasso di Nassiryia per tutta la larghezza, oltre 30 metri, dell'areale ferroviario.
Interessata al sequestro dunque non è solo la striscia di terreno che sta tra i binari della Trento-Malé e quelli della linea del Brennero ma l'intero sedime occupato dai binari per l'intera larghezza.
Qui infatti il progetto di bypass prevede che si dovrà scavare per realizzare la galleria artificiale, con i binari in risalita verso le aree Sloi e Carbochimica dove i treni sbucheranno a cielo aperto con un tratto in trincea.
Ed è proprio lungo quei 300 metri, dove da tempo si lavora in superficie per predisporre una nuova massicciata dove appoggiare provvisoriamente i binari della Trento-Malè, che un carotaggio effettuato l'11 luglio scorso ha individuato a una profondità di 14 metri la presenza di una sostanza oleosa.
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