Industriali in assemblea a Riva, confronto Urso-Schlein: «Occupazione femminile e salari più alti per sbloccare l’Italia»
Il ministro in videoconferenza: «Fermare l’immigrazione dal Sahel». La segretaria Pd: «Vie legali per l’accesso e piano di accoglienza diffusa»
RIVA DEL GARDA. «Dobbiamo incrementare l'occupazione nel nostro paese, ancora troppi giovani non studiano e non lavorano. Dobbiamo allargare ancora di più la base occupazionale, spingendo i nostri giovani a trovare un lavoro: per questo abbiamo abolito il reddito di cittadinanza. Questo si coniuga con grande aumento degli investimenti in Italia, dove la borsa è cresciuta del 35% dall''insediamento di questo governo». Lo ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (FdI), intervenuto oggi pomeriggio (18 settembre) in videoconferenza all'assemblea di Confindustria del Trentino a Riva del Garda.
«Otto miliardi di euro giungeranno in più al nostro ministero che si aggiungono a quelli già gestiti. Li investiremo per la transizione ecologica e digitale delle imprese, crediti fiscali per investimenti green, impianti green, transizione energetica. La strada e il progetto per il Paese è ben chiara, dobbiamo recuperare gli anni persi», ha detto ancora Urso.
«L'Italia – ha sottolineato il ministro – rema controcorrente con una congiuntura internazionale davvero difficile: vediamo la crisi nei Paesi a cui siamo maggiormente legati, come la Germania. Abbiamo poi il problema della Bce, che alza i tassi d'interesse bloccando gli investimenti delle famiglie». «Il problema dell'occupazione femminile lo dobbiamo affrontare da tutti i punti di vista, perché blocca il futuro del Paese e la natalità. Certo bisogna aumentare i salari, tagliando il cuneo fiscale. È quello che abbiamo fatto con manovre del dicembre scorso e di maggio. Il tentativo e rendere strutturali i tagli a sostegno dei salari più bassi», ha detto Urso.
Ospite dell’assemblea di Confindustria anche la segretaria del Pd Elly Schlein: «Serve un piano industriale per il Paese che possa farci attraversare a testa alta le transizioni in cui siamo immersi: quella digitale, quella ecologica e anche quella demografica», ha detto Schlein. «L'attenzione deve essere tutta su come attuiamo gli investimenti del Pnrr, nella consapevolezza che il Pnrr non è un fine, ma un mezzo per realizzare il futuro del Paese». «Guai a tornare all'austerità, che tanto ha fatto male all'economia europea e italiana – ha avvertito – diamo invece slancio al Next generation Eu, che è invece grande intuizione in vista di una grande politica industriale europea».
«La questione salariale in Italia è complessa e noi diciamo da tempo che servirebbe rafforzare la contrattazione sindacale – ha proseguito la segretaria Dema – estendendo il contratto più rappresentativo di ciascuna categoria per evitare i contratti pirati. Poi chiediamo di introdurre una soglia entro il quale la contrattazione non può scendere. Il problema c'è, ora serve salto in avanti per creare occupazione di qualità». Schlein è poi intervenuta sull'occupazione femminile precisando come «recuperare il "gender gap" permetterebbe di fare un salto del Pil del 10%».
Urso ha parlato anche di immigrazione, tema caldo di questi giorni: «Coloro che vengono nel nostro Paese attraverso i flussi migratori per i lavoratori (quasi mezzo milione nei prossimi tre anni), vengono da Paesi diversi da coloro che immigrano clandestinamente. Aumentare i flussi migratori non ci esime dal contrastare l'immigrazione clandestina, che viene soprattutto dai Paesi del Sahel (dove ci sono stati colpi militari molto preoccupanti, sempre con sostegno Wagner)», ha aggiunto il ministro.
Di immigrati aveva parlato anche Schlein a margine dell’assemblea: «Continueremo a lavorare con proposte serie, che vanno dall'apertura di vie legali e sicure per l'ingresso, necessarie per contrastare nel modo più rigoroso i trafficanti di essere umani e le loro rotte, alla necessità di superare i regolamenti di Dublino, che bloccano centinaia di essere umani nel primo paese di arrivo, fino alla necessità di mettere in campo un vero piano di accoglienza diffusa con la regia nazionale e risorse e strutture adeguate. Con demagogia e slogan del governo si va poco lontano».