L'orsa F36 trovata morta, per il Tar improcedibile il ricorso delle associazioni: "Ci appelleremo al Consiglio di Stato"
Prosegue la battaglia legale fra animalisti e Provincia, in questo caso avviata da Lav, Lndc Animal Protection e Wwf sull'esemplare condannato alla cattura e uccisione (sospesa dai giudici) ma poi rinvenuto senza vita un mese fa in val Bondone. A seguito del decesso è arrivata del decisione del Tribunale amministrativo
PROVINCIA La Lav a Fugatti: ora nuovo registro per la convivenza con gli orsi
DECESSO L'orsa F36, condannata dalla Provincia, trovata morta in val Bondone
SOLUZIONI «Troppi orsi e altri animali investiti: servono passaggi protetti»
POLEMICA La linea dura di Fugatti, Gerosa attacca: «Solo propaganda»
TRENTO. Il Tar di Trento ha dichiarato l’improcedibilità dei ricorsi proposti da Lav, Lndc Animal Protection e Wwf sulla vicenda dell'orsa F36: la decisione arriva a seguito del decesso dell'animale, avvenuto un mese fa. I ricorsi avevano lo scopo di contestare i decreti emessi dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che inizialmente disponeva l’uccisione dell'animale e successivamente la sua cattura, con l'intenzione di recluderla nel recinto del Casteller. La Provincia aveva comunicato che F36 è stata trovata morta mercoledì 27 settembre in val Bondone.
Si tratta, appunto, dell'esemplare oggetto di un'ordinanza provinciale di abbattimento, emessa in seguito a due falsi attacchi avvenuti nei mesi scorsi: una decisione sospesa, poi, dal Tar.
"Nonostante la dichiarazione di improcedibilità, le associazioni dichiarano la loro intenzione di proseguire l'azione legale, in quanto il problema nel Trentino va oltre la singola vicenda dell'orsa F36. Il crescente conflitto tra uomo e orso è attribuibile, secondo le associazioni, alla carenza di politiche di prevenzione efficaci", si legge in una nota stampa diffusa dalla Lav.
“È innegabile - dichiarano le associazioni - che esiste una connessione tra il recente aumento del numero di orsi trovati morti e le dichiarazioni, sempre più esplicite, di esponenti politici, specialmente nel recente periodo di campagna elettorale. Queste dichiarazioni ed i reiterati provvedimenti amministrativi e normativi che dispongono l’uccisione di orsi e lupi, sino ad oggi fermati solo grazie al nostro intervento in giudizio, sono chiaramente contrastanti con i principi costituzionali. Ciò che preoccupa è che alcuni commenti sui social media indicano addirittura una crescente tendenza di alcuni individui a ritenersi legittimati a farsi giustizia da soli, anche con l'uso di esche avvelenate o armi da fuoco, con evidenti ripercussioni anche sulla sicurezza pubblica”.
Le associazioni hanno quindi dato mandato ai propri legali affinché predispongano in tempi brevi il ricorso al Consiglio di Stato, affinché il massimo organo della giustizia amministrativa possa esprimersi su questioni più ampie, specificamente sulla
legittimità costituzionale delle azioni intraprese dalla Provincia autonoma di Trento. La situazione richiede una riflessione approfondita e una decisione ponderata al fine di garantire il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione".
Le associazioni coinvolte chiedono alla nuova giunta che si insedierà dopo le elezioni di domenica scorsa, "un approccio equilibrato, basato sulla coesistenza pacifica tra la fauna selvatica e la comunità umana". L'obiettivo, sottolineano, è trovare soluzioni che rispettino i diritti degli animali e garantiscano la sicurezza delle persone, senza compromettere il delicato equilibrio ecologico degli habitat.
“Chiediamo – concludono le associazioni - che l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, dove sono stati conferiti i cadaveri degli orsi, renda pubblicamente noti, nel più breve tempo possibile, i risultati delle autopsie, a cominciare da quella di F36. Non possiamo tollerare neppure il sospetto che dietro le morti degli orsi ci sia una regia umana ma, se così dovesse essere, ci attiveremmo in ogni sede perché siano ripristinati in quella Provincia il pieno rispetto della legalità e della Costituzione che all’articolo 9 impone la tutela della biodiversità quale valore fondante del nostro ordinamento democratico", conclude il comunicato stampa.