Secondo Casa Autonomia, ora Fugatti per salvarsi farà campagna acquisti in Fratelli d'Italia
Paola Demagri e Michele Dallapiccola si dicono convinti che il presidente rieletto "non farà fatica" a far cambiare casacca ad almeno tre eletti di FdI, offrendo poltrone a chi sembra "passeggero di un tram per piazza Dante". Il sindaco Ianeselli: "Situazione imbarazzante ed è triste che la giunta trentina sia decisa a Roma"
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TRENTO. "Al motto del 'lascia il tuo partito e vieni con noi in cambio di una di queste poltrone' non è difficile pensare che Fugatti non farà fatica a trovare ben più di un candidato dentro ai 5 eletti con Fratelli d'Italia". Lo scrivono in una nota Paola Demagri e Michele Dallapiccola, rispettivamente consigliera provinciale e segretario politico di Casa autonomia.eu, calcolando che, con le annunciate dimissioni di Francesca Gerosa e Claudio Cia di Fratelli d'Italia dalla giunta provinciale, i posti vacanti sarebbero tre: oltre a quelli lasciati da Gerosa e Cia, da assegnare ci sarebbe anche il ruolo di presidente del Consiglio provinciale.
"Solo una consigliera sembra essere particolarmente legata al partito nazionale che la sostiene", commentano Demagri e Dallapiccola. "Invece, almeno 3 degli altri quattro sembrano più passeggeri di un tram che li ha portati in piazza Dante. E par quasi di capire che questi lo abbiano preso solo perché era il più capiente e il più sicuro. Tra loro poi, ce n'è uno che di cambi di sponda politica è un vero professionista. Non avrebbe difficoltà dunque - aggiungono Demagri e Dallapiccola - lo spregiudicato presidente aviense a 'comprarsi' i tre voti che gli servono per una maggioranza solida, assegnando i tre posti che ha a disposizione ai tre passeggeri di cui sopra".
"Nel frattempo un partito nazionale quale è Fdi, in cambio di sacrifici oggi, può benissimo impegnarsi (tra le molte opzioni) e garantire seggi blindati per la candidatura in Parlamento, domani. Quattro anni passano in fretta e la carriera di una precedente consigliera provinciale di Fratelli d'Italia la certifica tutta", concludono Demagri e Dallapiccola.
Sulla crisi scoppiata in Provincia dopo l'annuncio della composizione della giunta interviene anche il sindaco Trento, Franco Ianeselli: "Come trentino sono, per usare un eufemismo, in imbarazzo. Mi pare evidente che quello che sta succedendo è una questione di rapporti tra Salvini e Meloni e che il Trentino è ostaggio di questa questione di potere".
Ianeselli, in merito allo scontro tra Fratelli d'Italia e la Lega, ha aggiunto: "Che la giunta provinciale debba essere decisa a Roma è una tristezza per tutti noi trentini. Come istituzione, speriamo di poterci relazionare con una giunta che è in grado di dialogare su questioni di attualità, bypass ferroviario per dirne una. Siamo su questo livello qua che è molto triste, ma triste forte", ha concluso il sindaco di Trento.
[nella foto, Spinelli, Fugatti e Zanotelli festeggiano dopo le elezioni del 22 ottobre scorso]