Allarme inquinamento a Trento: in via Brennero dal 1° novembre 47 sforamenti consecutivi dei limiti
Legambiente lancia l'allerta, con riferimento particolare al biossido di azoto, in zona nord da due mesi ben oltre la soglia nella media oraria. Torna la richiesta di divieti più restrittivi al traffico. L'assessora Casonato: «Strada lunga ma il Comune sta facendo la sua parte»
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TRENTO. Lunedì scorso la media oraria massima delle concentrazioni di biossido di azoto rilevata dalla centralina di Trento Nord - via Bolzano segnava 108 microgrammi per metro cubo, quanto basta per classificare la qualità dell'aria quotidiana come "moderata", che è lo scalino che precede lo "scadente". In realtà non si arriverà a superare i limiti di legge, oltre ai quali bisogna intervenire con misure drastiche, perché per il biossido di azoto quei limiti sono fissati alla media annua di 40 microgrammi per metro cubo, media che neanche nel 2023 verrà superata.
Ma inquieta il fatto che dal primo novembre a lunedì, per 47 giorni consecutivi, quella media è stata a Trento Nord costantemente superata, come spesso avviene nei mesi invernali; alla centralina del parco Santa Chiara i giorni di superamento consecutivo invece sono stati 43, e la cosa non è comunque rassicurante.L'allarme per queste statistiche preoccupanti lo lancia il Circolo di Legambiente di Trento col presidente Andrea Pugliese.
«L'inquinamento dell'aria è argomento passato in secondo piano - rileva - ma anche se non ci sono violazioni di legge non vuol dire che non ci siano effetti sulla salute dei cittadini». Altrimenti non si spiegherebbe la nuova proposta di Direttiva europea di abbassare a partire dal 2030 la media annua limite sotto i 20 microgrammi, una decisione che metterebbe fuorilegge il Trentino; per non parlare del valore indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità per evitare danni alla salute che è di appena 10 microgrammi a metro cubo. E anche se la situazione è migliore che in passato neanche le polveri sottili lasciano tranquilli, posto che rispetto a una soglia di 50 microgrammi per metro cubo previsto oggi dalla legge l'Oms indica i 15 microgrammi come valore rassicurante.
Rispetto a questi dati Legambiente ribadisce le proposte già lanciate nel rapporto "Mal'aria 2023": realizzare zone a emissione zero, con divieti molto più restrittivi rispetto a quelli imposti dal Comune di Trento, che sim limita a impedire la circolazione dei veicoli diesel euro 3 e inferiori solo in alcune fasce orarie; promuovere un piano di riqualificazione energetica dell'edilizia favorendo il passaggio dalle caldaie a combustione a sistemi alimentati da fonti rinnovabili; migliorare l'efficienza del trasporto pubblico, ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura di pedone; prevedere una modalità solo elettrica in città a partitre dal trasporto merci.
Ma se il Comune è invitato a fare di più Legambiente sottolinea come decisivo lungo l'asta dell'Adige è il tentativo di agire sulla riduzione delle emissioni in autostrada. Il progetto BrennerLec dimostra infatti che portare la velocità massima a 100 chilometri all'ora produce una riduzione del 25% degli ossidi di azoto e del 10% di anidride carbonica. «Sarebbe un intervento relativamente semplice e a basso costo - sottolinea Legambiente - ma è proibito estenderlo a tutta l'asse autostradale dall'attuale Codice della strada, che impedisce di imporre limiti di velocità per motivi ambientali».
L'associazione ambientalista mostra anche il rovescio della medaglia che ha spinto tanti operatori e politici a esprimere la propria soddisfazione per il pienone registrato in regione durante il ponte dell'Immacolata. Dal punto di vista ambientale le lunghe code di macchine hanno creato un aumento dell'inquinamento che spinge Legambiente a fare proposte per il futuro: rafforzare in quei giorni l'offerta di mezzi pubblici, in particolare treni, e per chi comunque vuole usare l'auto organizzare parcheggi ai margini della città (anche in spazi provvisori come la Music Arena) collegati col centro con un sistema di navette.
«Sappiamo benissimo che c'è ancora tanto da fare per migliorare la qualità dell'aria ma tra le azioni indicate anche da Legambiente ce ne sono molte che il Comune ha già avviato con l'approvazione del Paes, il Piano ambientale per l'energia sostenibile». L'assessora comunale alla transizione ecologica Giulia Casonato vede nei suggerimenti di Legambiente per migliorare la qualità dell'aria tanto di quello che il consiglio comunale ha approvato lo scorso anno, e cioè il piano che punta a ridurre del 40% le emissioni entro il 2030, quando tra l'altro entreranno in vigore limiti molto più restrittivi rispetto a quelli odierni.
«Le azioni che riguardano la qualificazione energetica in edilizia e le navette legate al piano parcheggi ideato in occasione del periodo natalizio e dei mercatini sono importanti; basti dire che fermando i camper ai parcheggi del palazzetto alle Ghiaie abbiamo evitato di far girare 5.000 mezzi a vuoto. Detto questo sappiamo bene che la strada da fare in tema di emissioni è ancora lunga e tante le azioni da mettere in campo».