L'insetto killer delle palme è arrivato anche ad Ala, e risale la Valle dei Laghi fino a Cavedine
Lo studio della Fem di San Michele: la "Paysandisia archon" si espande velocemente grazie al clima mite, necessario tagliare le piante ed eliminarle
ALA. Il "Paysandisia archon", il lepidottero che colpisce la palma e la uccide, è arrivata anche in Vallagarina. In particolare le verifiche che vengono portate avanti per tenere sotto controllo l'espansione di questa farfalla ha portato ad individuare la presenza nella zona di Ala.
Il dato emerge dalla recente relazione della Fem, la fondazione Edmund Mach, a cui il gruppo di lavoro congiunto (tra Provincia settori di Appa e agricoltura) e Comuni aveva affidato il compito di predisporre una base scientifica per i provvedimenti in capo ai Comuni stessi.
Le zone più colpite dal lepidottero sono quella dell'Alto Garda (la ragione sta nel clima mite) ma sono state evidenziate anche propaggini più a nord, fino a Vezzano, e ad altitudine maggiore, fino a Drena e Cavedine. Segnalazioni, infine, sono state fatte anche per la zona di Ala.
La "Paysandisia archon", comunemente chiamata castnide delle palme o farfalla delle palme, è originaria del Sud America. «Nel 2000 - spiega la Fem - è stata introdotta accidentalmente in Europa con il commercio di palme infestate. Nel 2002 è stata segnalata anche in Italia, dove ormai è ampiamente diffusa. Colpisce diverse specie di palme e la sua futura ulteriore diffusione si presume possa essere limitata più dalle condizioni climatiche che dalla presenza delle piante ospiti».
E ancora: «la specie si sviluppa su una ventina di specie di palme, tra cui Trachycarpus fortunei, Chamaerops humilis e Phoenix canariensis, presenti anche in provincia di Trento; pertanto, questo insetto è una grave minaccia per le palme, spesso utilizzate come piante ornamentali. A seguito delle ispezioni condotte nelle varie aree si ritiene necessario intervenire - spiega anche la Fem - su tutte le palme sintomatiche, al fine di limitare il più possibile l'espansione del problema e cercare di recuperare il maggior numero di palme. Nelle aree di infestazione più "datata", dove pressoché tutte le piante presentano sintomi, non è possibile pensare di eliminare tutte le piante sintomatiche: si rischierebbe di perdere la totalità del patrimonio palmicolo. Pertanto, si suggerisce una gestione differenziata in funzione dello stadio di evoluzione dell'infestazione».
Per organizzare al meglio la raccolta delle piante "non salvabili" per la successiva consegna agli impianti di trattamento - spiega la Provincia - le palme e le loro parti possono essere conferite presso i punti appositamente individuati dalla Comunità e dai Comuni interessati (Crm, Crz e centri di stoccaggio specificamente individuati), autorizzati o comunque coerenti con la normativa vigente. Il conferimento diretto da parte dei cittadini e dalle altre utenze assimilate a quelle domestiche produttrici dirette di questi rifiuti, è libero e gratuito e può avvenire utilizzando esclusivamente un automezzo di proprietà.
Il conferimento è gratuito anche per tutte le palme provenienti dalle operazioni di manutenzione del verde pubblico. La Fem nella relazione sottolinea che «si ritiene necessaria la gestione di tutte le palme: gli adulti che usciranno dalle piante infestate potranno volare spostandosi a distanze anche di 500 metri (in assenza di piante ospiti anche per distanze superiori) e deporre le loro uova su nuove piante o su piante già infestate ma ancora vitali. Per questo motivo non vanno dimenticate neppure le piante inselvatichite, quelle in aree seminaturali o in aree abbandonate. Sono necessari il monitoraggio e la conseguente gestione di tutte le piante, anche di quelle che presentano diametro dello stipite inferiore ai 5 centimetri, in quanto è possibile che siano comunque infestate. I tronchi, tagliati offrono comunque nutrimento e riparo alle larve (per anche un anno) permettendo il completamento dello sviluppo. Per questo motivo, oltre a tagliare le piante infestate, occorre la loro pronta eliminazione, entro la fine del mese di aprile, prima che i nuovi adulti possano sfarfallare e deporre le uova su nuove palme».