Suicidi e condizioni allarmanti nelle carceri: in sciopero anche i penalisti trentini
La Camera penale del capoluogo aderisce alla nuova giornata di astensione dalle udienze che avrà luogo mercoledì 20 marzo in tutta Italia. Una delegazione sarà inoltre presente alla manifestazione nazionale a Roma: emergenza il sovraffollamento con oltre 60 mila detenuti su una capienza massima di 50 mila posti
NUMERI Il carcere di Spini sovraffollato, 318 detenuti con 240 posti
CARCERE Due agenti aggrediti
IL FATTO Agente ferito alla testa da un detenuto
TRENTO. La Camera penale di Trento aderirà alla nuova giornata di astensione dalle udienze dalle attività penali che avrà luogo dopodomani, mercoledì 20 marzo, in tutta Italia da parte dell'avvocatura penalista associata nell'Unione delle Camere penali Italiane. Una delegazione sarà inoltre presente alla manifestazione nazionale a Roma.
L'astensione si riallaccia all'iniziativa dello scorso febbraio, con la quale le Camere penali avevano già posto con forza all'attenzione di tutti, tra l'altro, anche la gravissima situazione delle carceri italiane e del loro indicibile sovraffollamento (oltre 60.000 presenze su una capienza massima di 50.000 posti) e del drammatico fenomeno dei suicidi in carcere, nella totale assenza, da parte del Governo, di urgenti iniziative volte alla decompressione ed alla salvaguardia della dignità dei detenuti.
I penalisti trentini sottolineano in una nota che il fenomeno tocca purtroppo anche gli istituti penitenziari della nostra regione, che ospitano un numero di detenuti superiore alla loro potenzialità e l'emergenza umanitaria in atto impone un cambio di passo immediato.
L'Unione delle Camere penali evidenzia che dall'inizio dell'anno al 14 marzo si sono succeduti ben venticinque suicidi in carcere, senza che siano stati ancora attuati rimedi idonei a scongiurare la morte, per malattia e per suicidio, negli istituti penitenziari.
A livello nazionale, nuova presa di posizione anche del partito radicale: "Il sovraffollamento strutturale, i malati psichiatrici e non, ristretti e non curati adeguatamente, il carcere preventivo, gli ergastoli bianchi, i tanti, troppi suicidi, i pestaggi, come quello di Foggia, sono la cifra della strage di diritto e di vite umane che si consuma nelle carceri italiane.
Strage che è di Stato, nelle mani del quale le persone detenute e detenenti sono affidati", affermano il segretario Maurizio Turco e della tesoriera Irene Testa sullo stato attuale delle carceri italiane.