Salvataggi nel Mediterraneo, presentato ricorso urgente contro il fermo della nave Mare Jonio
Esposto della ong italiana Mediterranea Saving People anche contro il governo libico per gli spari dalla motovedetta militare durante un intervento di soccorso ai naufraghi
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PALERMO. Il comandante e l'armatore della Mare Jonio, assistiti dalle avvocate Lucia Gennari, Giulia Crescini e Cristina Cecchini, hanno presentato un ricorso urgente al Tribunale Civile di Ragusa contro l'applicazione della sanzione pecuniaria e del fermo amministrativo della nave, inflitto dal Governo dopo lo sbarco a Pozzallo dei 56 naufraghi soccorsi in acque internazionali lo scorso 4 aprile.
"Con questa iniziativa Mediterranea Saving Humans - si legge in una nota - denuncia la falsa ricostruzione dei fatti che è stata proposta da sedicenti "autorità libiche" e chiede che la Mare Jonio sia al più presto liberata dagli effetti del Decreto Piantedosi".
Oltre al ricorso al Tribunale amministrativo contro il fermo definito "illegittimo", il team legale di Mediterranea sta lavorando ad un esposto penale "contro il governo libico, la cosiddetta guardia costiera libica e i miliziani che si trovavano a bordo della motovedetta 658 "Fezzan", e che hanno aperto il fuoco contro soccorritori e naufraghi nel tentativo di impedire le operazioni di soccorso, condotte in acque internazionali a quasi 100 miglia dalla costa libica".