Festival / Il confronto

Perché l'inverno demografico mette a rischio l'Italia: “Guai in vista se non si inverte subito la tendenza”

Se n’è parlato al Festival. Legato all’invecchiamento si è parlato anche delle professioni dei lavoratori di cura. Laura Zanfrini dell’Università cattolica del Sacro Cuore ha indicato alcuni punti per evitare la preoccupante mancanza di questi professionisti, ovvero infermieri e assistenti domestici per disabili, anziani, bambini

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TRENTO. Al Castello del Buonconsiglio si è discusso della preoccupante crisi demogafica e dell’invecchiamento della popolazione italiana. Marco Ferrando, vice direttore dell’Avvenire, ha moderato l’incontro dedicato ad uno dei maggiori problemi del momento, ovvero crisi demografica e invecchiamento della popolazione. Monica Pratesi, direttrice del dipartimento per la produzione Statistica Istat, ha detto che solo formando ed educando i ragazzi da 0 a 14 anni, ovvero il 12,7 % della popolazione italiana, possiamo sperare che l’inverno demografico non si tramuti in un inferno. A questo proposito ha citato il fondamentale tema della povertà educativa e delle risorse messe in campo dalle regioni italiane. Andrea Montanino, chief economist e direttore delle strategie settoriali e impatto di CDP, ha ribadito come l’ Italia sia un Paese dove la popolazione lavorativa è per la maggior parte anziana e la propensione all’innovazione è molto bassa.

Impattano nella finanza pubblica anche l’alto numero di pensionati, i costi della sanità e la mancata propensione ad investimenti produttivi. Montanino ha auspicato che l’Italia investa nelle Student Housing (le residenze universitarie) per sperare di attrarre giovani anche dall’estero e che nascano più aziende grandi e strutturate per accoglierli e farli rimanere in Italia. Infine ha ricordato come la profezia dell’economista inglese John Keyes, fatta nel 1930, aveva previsto che nel 2030 nel mondo la gente avrebbe lavorato solo 15 ore a settimana, grazie alla pace nel mondo, allo sviluppo delle scienze e della tecnologia e al controllo demografico.

Legato all’invecchiamento si è parlato anche delle professioni dei lavoratori di cura. Laura Zanfrini dell’Università cattolica del Sacro Cuore ha indicato alcuni punti per evitare la preoccupante mancanza di questi professionisti, ovvero infermieri e assistenti domestici per disabili, anziani, bambini. Secondo la Zanfrini le aziende dovrebbe iniziare a far crescere assieme e far collaborare da subito le diverse generazioni, premiare economicamente i lavoratori del settore, far nascere welfare aziendale, limitare le disuguaglianze sul mondo del lavoro e infine gestire il fenomeno dell’ immigrazione.

Monica Costantini , medico consigliere ordine dei medici di Trento, ha puntato il suo intervento sui problemi legati all’invecchiamento e agli ultimi anni di vita passati con malattie o invalidità. Siamo un popolo sempre più vecchio e bisognoso di cure, il che comporta l'impegno economico per personale medico e paramedico e strutture adeguate. Per questo la dott.ssa Costantini ha ribadito l’importanza della prevenzione sin da giovani per cercare di arrivare più sani possibili alla vecchiaia. Il neo presidente INPS Gabriele Fava ha infine annunciato che punterà nei prossimi anni a far diventare l’istituto una Hub di welfare generativo in funzione del ciclo della vita di anziani, giovani e donne.

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