Grandi carnivori, polemiche sulla composizione del nuovo Tavolo provinciale
Piazza Dante fissa i 10 componenti: l'assessore Failoni presiederà un comitato che comprende, tra gli altri, un noneso, un solandro, un agricoltore, un cacciatore e un ambientalista di associazioni nazionali. Protesta “Bearsandothers Animali Liberi” di Trento: «Non ha senso escludere i rappresentanti locali»
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TRENTO. Finalmente, dopo diversi anni di incontri, richieste e discussioni, con una delibera della giunta provinciale è stato istituito il "Tavolo dei grandi carnivori", un passaggio obbligato lungamente perseguito ma che finora era rimasto lettera morta.
La direttiva Cee sulla conservazione degli habitat è del maggio 1992, e la legge provinciale per l'attuazione dell'articolo 16 è del luglio 2018: adesso la delibera firmata dal presidente Maurizio Fugatti stabilisce che «per la durata della presente legislatura» sarà operativo questo Tavolo così costituito: ci sarà un presidente, ovvero l'assessore «competente in materia di gestione dei grandi carnivori», ovvero Roberto Failoni, più altri dieci rappresentanti.
In particolare al Tavolo sederanno quattro rappresentanti designati dal Consiglio delle autonomie locali (uno dalla comunità della Val di Sole; uno dalla comunità delle Giudicarie; uno dalla comunità della Val di Non, Paganella e Rotaliana- Konigsberg; uno dalla comunità della Valle dei Laghi, dell'Alto Garda e Ledro, della Vallagarina e del Territorio della Valle dell'Adige).
A questi quattro vanno aggiunti un rappresentante delle associazioni venatorie, un rappresentante delle categorie economiche del settore agricolo, un rappresentante del comparto turistico, un rappresentante delle Aziende per il turismo.
Al Tavolo sono infine invitati, sul fronte ambientalista, un rappresentate del Parco naturale Adamello Brenta ed «un rappresentante designato dalle articolazioni provinciali delle associazioni nazionali aventi come fine statutario la protezione dell'ambiente naturale e la protezione della fauna».
Ed è su questo ultimo punto che non mancano già le polemiche: «Non ha assolutamente senso - spiega Marco Ianes di Bearandothers Animali liberi - che mentre per cacciatori, agricoltori e allevatori si vadano a cercare rappresentanze locali, per chi invece fa parte del mondo ambientalista ed è a tutela degli animali, ci si deve riferire alle associazioni nazionali, escludendo dunque chiunque si dia da fare a livello territoriale. Faccio un discorso generale, perché non è detto che dobbiamo essere noi o qualcun altro in particolare, ma se si tratta di un unico rappresentante, almeno che sia qualcuno scelto dallo stesso mondo ambientalista locale».
«Oltre a questo fatto - riprende Ianes - siamo di fronte ad una delibera farlocca perché alla fine tutti i rappresentanti sono scelti da loro. Anche per questo, è stato organizzato un sit in di protesta in piazza Dante davanti al palazzo della Provincia, anche in relazione ad alcune denunce alla stessa Provincia».
Due ultime annotazioni: quando si tratta di lupo, al Tavolo sono invitati altri due esponenti del Cal ed un rappresentante del Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino. E Failoni potrà, se lo ritiene opportuno, invitare esperti o ulteriori soggetti portatori di interesse, e dirigenti delle strutture provinciali competenti, nonché un facilitatore di sua scelta.