Scuola per l’infanzia a luglio, Gerosa: “Confronto aperto, ma non toglieremo servizi alle famiglie”
Approvato il programma annuale 2024/205 delle scuole d'infanzia, presentato dalla vicepresidente della giunta. Un piano molto complesso che vale una spesa prevista di oltre 91 milioni di euro, in aumento di un milione di euro sull'anno scorso. L’assessora: “Vogliamo andare incontro anche alle insegnanti, ma sempre nell'interesse dei bambini. Il nostro fine è il loro benessere”
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TRENTO. La Giunta provinciale ha approvato il programma annuale 2024/205 delle scuole d'infanzia, presentato dalla vicepresidente e assessora competente, Francesca Gerosa. Un piano molto complesso che vale una spesa prevista di oltre 91 milioni di euro, in aumento di un milione di euro sull'anno scorso. Ma soprattutto è un programma che presenta alcune novità e alcune conferme. Un tetto alle classi, innanzitutto: non più di 24 bambini per classe. Poi l'articolazione su 11 mesi, quindi con la famosa apertura a luglio che sta creando da tempo polemiche con il corpo insegnante.
Poi la sperimentazione in alcune scuole - sette in Trentino: Ruffrè-Mendola, Pellizzano, Pergine a cui si aggiungono Levico, Riva del Garda-Sant' Alessandro, Castello di Fiemme e Santa Croce del Bleggio - per la fascia 0-6, quindi dal nido alla materna. Ma non sulla città di Trento. Una scelta fatta dal Comune del capoluogo, che ha rinviato l'inizio al 2025/2026 e che ha colto di sorpresa Gerosa: «Abbiamo dato la disponibilità per fare partire la sperimentazione anche su Trento, ma il Comune ci ha comunicato di volere partire nel 2025. Ho preso atto della comunicazione e ribadisco la nostra piena e totale disponibilità, sono rimasta però perplessa dopo le polemiche, ma fino all'ultimo sono rimasta aperta».
Le tre scuole interessate dalla sperimentazione a Trento sono Povo Cadine e Mattarello. «Noi volevamo andare incontro alle famiglie, dare risposte ai bisogni di conciliazione perché le mamme devono lavorare, ma se ne parlerà nel 2025».
Avanti anche con la scelta di tenere aperte le scuole per accogliere i bambini anche a luglio. Gerosa però è più sfumata, perché le polemiche pesano e non vuole dare l'idea di non dialogare con le insegnanti: «Quando si fanno le scelte bisogna essere coerenti, la riorganizzazione è prevista su 11 mesi, ma ci riserviamo di valutare e approfondire le migliori erogazioni del servizio. Mi sono presa tempo fino ad agosto, per valutare, ma sia chiaro che non abbiamo nessuna intenzione di togliere servizi alle famiglie. Vogliamo andare incontro anche alle insegnanti, ma sempre nell'interesse dei bambini. Il nostro fine è il loro benessere».
Il prolungamento dell'orario giornaliero sta incontrando poi il gradimento delle famiglie che per oltre due terzi lo hanno richiesto.Importante nel programma è anche il passaggio sull'inclusione, perché per quanto riguarda l'area dei bisogni educativi speciali, viene introdotta, come misura sperimentale, di non spostare l'insegnante supplementare quando il bambino seguito è assente e quindi l'insegnante resterà a disposizione della scuola.
Altra decisione, che però avrà bisogno di una delibera specifica è l'abbreviamento dei tempi di sostituzione degli insegnanti assenti. Oggi la sostituzione scatta da sesto giorno di malattia, Gerosa vuole portare la supplenza dal terzo giorno. Viene potenziato anche il progetto di competenza linguistica, stanziando maggiori risorse per alcune figure esterne che saranno individuate con un bando che vale 1 milione di euro sui prossimi cinque anni.