Approvata la "Strategia" della giunta, ma le opposizioni insorgono: non c'è nessuna strategia
Tensione in Prima Commissione, Zanella parla di «vuoto cosmico», Demagri lascia l’aula, e Spinelli ribatte: «sono indirizzi, il “come” sarà in documenti successivi»
TRENTO. In Prima commissione consiliare, oggi giovedì 27 giugno, è arrivato il sì al documento sulla strategia di legislatura della Giunta. Non solo: via libera anche alla delibera che rende più chiare le competenze del Dipartimento enti locali sulle concessioni idroelettriche.
Oggi pomeriggio la Prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss di Fratelli d’Italia, si è aperta con il parere positivo con 4 sì e quattro astensioni, la una delibera che introduce una modifica della declamatoria per rendere più chiare le competenze in materia di energia idroelettriche del Dipartimento enti locali. Paolo Zanella (Pd) ha detto che lo “spezzatino” delle competenze continua. Nella precedente nomenclatura, ha detto ancora, si parlava di collaborazione con il Dipartimento ambiente invece si mette in capo agli enti locali l’intera materia delle concessioni per le centrali. Anche in questo caso, ha aggiunto Zanella, si continua a seguire le volontà dei dirigenti o di qualche assessore creando continue “macedonie” di competenze.
Paola Demagri (Casa Autonomia) ha ricordato la “ bacchettata” della Corte dei Conti sulle consulenze esterne e di conseguenza ha invitato la Giunta a valorizzare al massimo le competenze interne al Pat.
Si è passati poi alla discussione, già avviata nella scorse sedute, sul documento sulla strategia della Provincia che ha ricevuto parere positivo con 4 sì e tre no. Un documento, ha ricordato l’assessore Achille Spinelli, che avrà ricadute su tutti gli atti di bilancio della legislatura. Spinelli ha poi ricapitolato i dieci obiettivi strategici che la Giunta s’è data.
Sulle infrastrutture ha ricordato che si è affrontato un ragionamento approfondito nella Nota di aggiornamento di economia e finanza e ha evidenziato i progetti “bandiera” per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e le competenze digitali. Nell’ottica del Defp 2025 – 27 c’è poi il tema della possibilità dei Comuni di attuare una loro programmazione che passa anche dalla soluzione dei problemi legati al personale.
La seconda area strategica è quella della tutela dell’ambiente che la Giunta intende portare al massimo livello possibile. Anche perché questo tema, ha aggiunto Spinelli, ha un forte impatto sullo sviluppo economico. Un patrimonio, quello ambientale, che avrà un valore sempre crescente. Per ciò che riguarda la gestione dei grandi carnivori interventi sono previsti nel Defp 2024 – 26 e nella Nadefp.
Nella Documento di economia e finanza 2024 – 25 è stato messo al centro il tema della crescita dei salari, così come le scelte per combattere il calo demografico. Altro punto importante toccato all’assessore, la scelta di modificare il Pup, e la razionalizzazione e il coordimanento delle politiche per la casa. Il Defp 2025 – 27 conterrà, ha aggiunto, le linee di intervento per la fascia “grigia”, cioè le famiglie che non hanno diritto agli alloggi Itea e non riescono ad accedere al mercato: qui lo strumento è quello dell’housing sociale. Nel Defp 2024 – 26 è prevista una ristrutturazione dei servizi di assistenza per gli anziani.
Sulla scuola gli obiettivi, tra gli altri, c’è l’introduzione dello zerosei e un miglioramento degli edifici scolastici. Nel Defp 2025 – 27 si punta invece sulle competenze pluringuistiche sia per quanto riguarda l’inglese e il tedesco.
L’obiettivo principale per la cultura è quello di mettere in sicurezza il patrimonio culturale trentino. Per lo sport, Spinelli, ha ricordato che si vuole ampliare la pratica sportiva per il benessere.
Infine, l’obiettivo per la ricerca è, prima di tutto, quello di potenziare l’apporto dei privati e per l’agricoltura nel Nadef è previsto un potenziamento del sostegno all’agricoltura di qualità, delle eccellenze e della difesa dell’ambiente montano.
Infine, l’ultima area strategica è quella della sicurezza e la rete dei collegamenti digitali si sta finalmente ultimando e si potenzierà con l’installazione del 5g.
Quasi sarcastica la valutazione delle minoranze. Francesco Valduga (Campobase) ha sottolineato che nel documento c’è un limite obiettivo: la mancanza di collegamento con i documenti legati al bilancio. Ma, per l’esponente di minoranza, nell’intervento di Spinelli manca il “come”, cioè come si vogliono raggiungere gli obiettivi elencati. Ad esempio, per i comuni non basta dire: siamo vicini ai comuni, ma bisogna prevedere interventi sul personale, sulle risorse, sulle gestioni associate.
Stesso ragionamento sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, argomento sul quale la Provincia deve dire cosa pensa. Altro esempio portato dall’esponente di Campobase, la polizia locale. E anche su questo la Giunta per Valduga deve esprimersi su quale modello vuole seguire, quindi chiarire qual è la sua strategia.
Il fatto che non sia stato presente oggi il Presidente Fugatti per il capogruppo di Campobase ha indebolito il dibattito che doveva essere amplio, appunto strategico, tipico di un presidente. Quindi, ha detto ancora, la replica di Spinelli non ha portato le risposte richieste perciò gli approfondimenti si dovranno fare in aula. Infine, ha ribadito che è comprensibile che il limite della discussione sia nella mancanza di tutti i documenti, ma questo in discussione è un documento che si approva una sola volta nella legislatura e ciò ne mette in evidenza l’importanza. In definitiva: una Strategia senza strategia.
Paola Demagri (Casa Autonomia) ha notato un certo imbarazzo nella replica di Spinelli. Replica che, a suo parere, avrebbe sminuito il ruolo della Prima commissione. Sono state dati solo accenni di risposta a dei “pungoli” dell’opposizione e ci si è spesi in parole vuote e quindi si è perso tempo. Infine, Demagri ha lasciato la commissione in segno di protesta.
Carlo Daldoss ha ricordato che Fugatti non era presente per un impegno istituzionale e di non sentirsi per nulla svilito dal fatto che è stato sostituito dall’assessore. Spinelli ha ricordato che per il Defp e Nadef ci saranno le sedute di commissione, ma qui si è discusso di un documento strategico che si approva una volta in ogni legislatura che non entra quindi nei temi particolari.
Stefania Segnana (Lega) ha ricordato che Fugatti ha lasciato tutto il tempo ai commissari di approfondire il documento e non è certo un “vulnus” il fatto che sia stato sostituito da Spinelli. Il termine strategia, ha ricordato, definisce proprio obiettivi generali e ha sottolineato che già nel documento che venne elaborato dalla Giunta Rossi si parlava di un documento in divenire nel corso della legislatura.
Paolo Zanella (Pd) ha detto di comprendere la scelta di Demagri perché l’assessore ha semplicemente elencato i titoli dei capitoli. Inoltre, ha affermato che i Defp declinano la strategia, ma la strategia definisce comunque il modo con il quale si raggiungono gli obiettivi. Una strategia quella che è stata presentata, ha aggiunto, che è un “vuoto cosmico”. L’esponente dem ha auspicato che il documento che verrà votato domani in Giunta sia stato almeno modificato in base al confronto con le categorie. Infine, ha sottolineato che su alcuni aspetti la strategia è estremamente puntuale, mentre su altri invece estremamente generica.
Roberto Paccher (Lega) ha ricordato che Fugatti ha annunciato già la scorsa seduta che oggi non sarebbe potuto esserci, ma la sua disponibilità è stata comunque amplia anche per ascoltare critiche pretestuose più che proposte. Il documento, ha detto ancora, descrive una visione del Trentino per i prossimi anni e non è possibile, trattandosi di una visione d’insieme, entrare oggi nei particolari, come quelli che riguardano la gestione dei rifiuti. Riguardo alla Valdastico ha ricordato che la Vallagarina non è il Trentino e l’autostrada è indispensabile per migliorare la viabilità e la vivibilità del Trentino. Il no all’autostrada è ideologico e va in senso opposto a quello espresso da amministratori di centro sinistra di altri territori come quelli di Parma. Pretestuosa, sempre secondo Paccher, anche la polemica sui Vigili urbani e ha chiuso criticando la scelta di Paola Demagri di lasciare l’aula. Un atteggiamento, ha detto, poco istituzionale.
Valduga ha ribattuto affermando di non voler fare polemica ma di voler aprire un confronto tra idee diverse. E sulla polizia locale ha chiesto un supplemento di riflessione sul ruolo di questo corpo. Stesso ragionamento, ha affermato, vale per la Valdastico dove è evidente la contraddizione tra questo progetto e la proclamata volontà di difendere l’ambiente. Paccher ha sua volta ha detto che da parte di Zanella e Demagri sono venuti atteggiamenti evidentemente polemici.
Maria Bosin (Patt) ha evidenziato che la strategia per i comuni è importante, ma quando si parla di autonomia per i municipi si devono dare risposte urgenti sul personale e le risorse. Altro tema quello della casa dove però manca nel documento la questione delle garanzie da dare ai proprietari per smuovere il mercato degli affitti. Inoltre, importante per Maria Bosin la questione dei negozi nelle piccole comunità, presidi importanti per mantenere in vita comuni di montagna. Su ambiente e foreste l’esponente del Patt ha ricordato, infine, l’importanza di interventi di aiuto per l’emergenza bostrico.
Spinelli ha chiuso affermando che il documento è un documento strategico, cioè alto, ma la definizione pratica avverrà in altri documenti. Una scelta metodologica giusta: basti pensare agli errori fatto con la decarbonizzazione a livello europeo, una scelta che doveva essere strategica che invece è stata declinata in decisioni tecniche e tecnologiche specifiche che hanno creato problemi all’industria manifatturiera. Inoltre, ha affermato di aver dato risposte, ma, nel caso della polizia locale, va tenuto conto anche dei limiti come quelli che si sono incontrati nel progetto di creare un corpo unico per tutto il Trentino.
Carlo Daldoss ha ricordato che Fugatti ha partecipato a due sedute della commissione e oggi non ha potuto essere presente come aveva preannunciato. Il presidente della Prima commissione ha sottolineato che tema centrale dell’Autonomia sono le risorse e ha ricordato che i risultati che sono stati ottenuti in particolare la capacità di mantenere la popolazioni nelle valli si sono ottenuti grazie allo sviluppo. Il sistema, ha detto inoltre, ha retto certo per lo spirito autonomistico, ma anche perché ci sono state le risorse prodotte dall’economia. Altra grande questione, ha detto, è quella demografica. Una popolazione anziana è perdente e sono indispensabili politiche sulla natalità, ma sull’invecchiamento va aperta una riflessione strategica sui servizi e sulla loro sostenibilità economica.