I sindaci e la "Strategia provinciale": bene i princìpi, ma poi… «necessità di accrescere i salari dei lavoratori»
Il Cal analizza il documento e fa la sua lista: dai 2 milioni che mancano per le Polizie locali, alla popolazione che invecchia, alla drammatica mancanza di personale
TRENTO. Tecnicamente, il Cal (Consiglio delle Autonomie locali) ha dato l’ok, ma «con osservazioni». E le osservazioni sono tante, puntuali e in molti casi di sostanza.
Sì perché il Consiglio delle autonomie locali ha preso in esame la proposta di delibera della Giunta provinciale sull'adozione della Strategia provinciale per la XVII Legislatura che il Presidente della Provincia Fugatti, ha illustrato al Cal lo scorso 29 maggio. In questo contesto, oggi, il Presidente del Cal, Paride Gianmoena, ha illustrato, in sintesi, un documento, condiviso in Giunta, che è il risultato di un’analisi approfondita effettuata sulla base delle considerazioni emerse nelle scorse settimane dal Consiglio delle autonomie.
Il parere del Cal interviene puntuale, con integrazioni e osservazioni specifiche sulle 10 aree su cui si basa la Strategia provinciale di legislatura.
Gianmoena ha sottolineato come esse colgano positivamente il recepimento di alcune proposte avanzate dal Cal nel febbraio scorso e contenute in un documento programmatico inviato al Presidente della Provincia, all’Assessore provinciale competente, Giulia Zanotelli e per conoscenza a tutti i Sindaci e Presidenti di Comunità.
Ritiene utile, però, proporre all’attenzione della Giunta provinciale altri aspetti, che meritano di essere considerati nel quadro di una efficace strategia di sviluppo dei Territori.
Il documento evidenzia una condivisione della priorità sul rafforzamento e la qualificazione dell’autonomia provinciale, principio irrinunciabile in tutte le sue declinazioni, con la salvaguardia dell’integrità della finanza provinciale. In questo campo preoccupano, infatti, le ricadute di possibili manovre nazionali di alleggerimento della pressione fiscale che, in assenza di una clausola di neutralità fiscale, penalizzerebbero le finanze provinciali e, di conseguenza, gli Enti locali. Auspica, quindi, che eventuali misure di contenimento della spesa pubblica siano elaborate valutando l’esigenza di non sacrificare il sistema degli Enti locali a vantaggio di altri livelli di governo.
C’è massima disponibilità rispetto all’obiettivo di avviare un processo di rafforzamento organizzativo degli Enti locali per fare fronte al progressivo assottigliamento degli organici comunali. Il tutto nell’ottica di un’ottimizzazione delle funzioni comunali di back-office, che punti alla costituzione di centri di competenza a livello di Comunità di valle e/o a livello centrale, partendo dal potenziamento dell’organizzazione del Consorzio dei comuni trentini. Su questa linea, per un modello di amministrazione più vicino al cittadino e con meno burocrazia, il Cal punta a investire sulla formazione di personale qualificato, sugli sportelli unici digitali, potenziando in primis lo Sportello unico attività produttive (SUAP). In questo campo, per esercitare in maniera snella ed efficace le loro competenze, inoltre, i Comuni, devono poter contare su centri di competenza a livello sovracomunale.
In tema ambientale e, in particolare sul ciclo dei rifiuti, il Cal ribadisce quanto già affermato più volte e, cioè, la necessità di disporre, in tempi brevi, di un impianto di smaltimento in grado di soddisfare le esigenze della comunità, evitando i disagi e i costi dettati da scelte di smaltimento diverse.
Il coinvolgimento degli Enti locali è strategico, ha evidenziato ancora Gianmoena, nella rivisitazione del PUP, il Piano Urbanistico Provinciale.
In relazione ai cambiamenti climatici e alla frequenza di episodi calamitosi emerge la necessità di assicurare anche ai Comuni adeguate risorse per la realizzazione di opere di prevenzione di livello locale. In merito al tema dell’acqua, così come più volte evidenziato, servono adeguate risorse per la manutenzione e la connessione delle reti degli acquedotti.
Il documento del Cal interviene anche sulla gestione dei grandi carnivori, accogliendo con favore l’istituzione di un “tavolo grandi carnivori”, con la partecipazione di rappresentanti degli Enti locali provenienti dai territori maggiormente interessati dalla presenza dell’orso e del lupo. Insiste sul bisogno di sicurezza di residenti e ospiti, ma anche di chi opera quotidianamente nei boschi, come il personale di custodia forestale, ma anche gli appartenenti al sistema di protezione civile.
In merito al tema della produzione di energia da fonti rinnovabili, va rimarcata l’importanza per gli Enti locali di poter continuare a disporre delle risorse (circa cinquanta milioni di euro) attualmente connesse alla proroga delle grandi derivazioni di acqua pubblica a scopo idroelettrico e di quelle connesse alle piccole concessioni ad essi assegnate.
In questo campo appare strategico anche il tema della partecipazione degli Enti locali a SET distribuzione s.p.a., considerata la scadenza della concessione per il servizio di distribuzione dell’energia elettrica nel 2030.
In merito alla natalità e alle politiche famigliari in generale, gli Enti locali hanno colto le opportunità di rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia previste dal PNRR, con strutture rinnovate, ma serve valutare l’incremento delle risorse di parte corrente che saranno necessarie per sostenerne la gestione: un tema che necessiterà di essere affrontato nei prossimi protocolli di finanza locale.
Il Cal approfondisce anche la necessità di accrescere i livelli salariali dei lavoratori. Un argomento che riguarda, in particolar modo, l’attrattività dell’impiego nella pubblica amministrazione locale, dove va ridotta la forbice con il mercato privato che riscontra, talvolta, condizioni più vantaggiose in termini di stipendio. In questo senso è colta favorevolmente la disponibilità accordata dalla Provincia a finanziare, da subito, il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per il triennio 2025-2027, come peraltro accaduto nei giorni scorsi.
In merito alle politiche abitative c’è convergenza sul recupero del patrimonio esistente, limitando il consumo di suolo, ma risulta opportuna anche l’elaborazione di una strategia che consenta agli Enti locali di valorizzare al meglio il proprio patrimonio edilizio attualmente inutilizzato. Non è secondario il tema dell’afflusso turistico, che sollecita il mercato privato ad adibire gli alloggi disponibili a finalità ricettive, penalizzando le locazioni a lungo termine e di conseguenza la vivibilità stabile dei centri urbani.
Il Cal non nasconde la preoccupazione per una società che invecchia e che necessita di maggiori attenzioni. In particolar modo, su “Spazio Argento” auspica un confronto fra il Cal e l’Assessorato di riferimento, per evidenziare gli eventuali margini di miglioramento del servizio, e per verificare l’adeguatezza dei trasferimenti provinciali per la gestione delle competenze da parte delle Comunità e del Comune di Trento.
Analogo confronto viene chiesto sull’attuale sistema di gestione della compartecipazione pubblica al pagamento delle rette di ricovero di anziani e disabili, che mette in difficoltà sotto il profilo finanziario e organizzativo soprattutto i Comuni più piccoli.
Un ulteriore coinvolgimento del Cal viene richiesto in merito alla realizzazione di un sistema integrato dei servizi di istruzione ed educazione rivolto alla fascia di popolazione da 0 a 6 anni. Gli Enti locali sono, infatti, titolari delle funzioni relativi all’organizzazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (0-3) e proprietari delle infrastrutture e gestori dei servizi di mensa nelle scuole dell’infanzia.
In tema turistico gli Enti Locali chiedono il recupero di un loro coinvolgimento più significativo nelle strategie di promozione turistica del territorio, tanto a livello delle singole Aziende per il turismo che delle Agenzie territoriali di area.
Rispetto alla revisione e aggiornamento del sistema integrato di sicurezza e disciplina della polizia locale”, c’è apertura al confronto con la Provincia su nuovi processi che incrementino la sicurezza, fermo restando il mantenimento in capo agli Enti locali della gestione del servizio. Risulta peraltro improcrastinabile una revisione dei criteri di assegnazione delle risorse destinate a finanziamento del “progetto polizia locale”. A oggi, infatti, mancherebbero circa 2 milioni di euro per assicurare finanziamento ed equità anche agli Enti che hanno attivato successivamente i Comandi di polizia locale.
Il Procurador del Comun General de Fascia interviene evidenziando la necessità di enfatizzare, nella strategia provinciale, il ruolo, nell’autonomia trentina, proprio delle minoranze linguistiche.
Richiama poi il tema della destinazione dell’imposta di soggiorno, a cui gli Enti locali dovrebbero compartecipare, marcando il ruolo degli Enti locali nella promozione turistica, in particolare per quanto relativo alla gestione del patrimonio pubblico.
Nella medesima direzione, i Sindaci di Pergine, Roberto Oss Emer, di Mezzana, Giacomo Redolfi e di Folgaria, Massimo Rech, secondo i quali va ripensata la normativa attuale che destina larga parte dell’imposta di soggiorno alle APT, anche tenuto conto delle spese di parte corrente che i Comuni effettuano, ad oggi, nel settore turistico, in assenza di particolari canali di finanziamento dedicati e addirittura contribuendo, nella generalità dei casi, ad alimentare il fondo di solidarietà comunale.
Il Sindaco di Levico, Gianni Beretta, afferma il ruolo importante delle APT nel garantire servizi sovracomunali connessi al turismo.
Il Sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, è intervenuto rilevando come sia fondamentale la semplificazione della burocrazia a vantaggio dei cittadini. Sulla gestione dell’acqua ha chiesto incisività sulla programmazione di opere non altrimenti finanziabili dal singolo Ente. Ha insistito sull’importanza della rete ospedaliera territoriale, che garantisce la permanenza dei cittadini nella Valli.
In merito ai servizi all’infanzia ha precisato come serva un’organizzazione attenta, vista l’incidenza che avrà sugli Enti locali, con il problema di trovare cuochi e personale ausiliario per le scuole materne.
Delicata, ha definito infine, la questione sicurezza, che investe il ruolo della polizia locale, dove necessitano risorse e un’organizzazione più allargata.
Il Sindaco di Campitello di Fassa, Ivo Bernard, ha richiamato fortemente il ruolo della prima casa contro il consumo di suolo, che penalizza fortemente i Comuni turistici.
Il Sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, ha ribadito che i Comuni, tutti, devono avere la possibilità di esercitare pienamente il loro ruolo con personale motivato e adeguato.