Fauna / Il tema

Otto gli orsi investiti nel 2024, sei i lupi. Ogni anno un migliaio gli ungulati travolti sulle strade

L'unico decesso di plantigradi quello di ieri sulla Paganella, mentre i lupi rimasti uccisi da veicoli sono stati 6 quest'anno e 11 nel 2023. Gli ambientalisti chiedono invano corridoi protetti di attraversamento alla Provincia che invece ha scelto l'opzione della segnaletica. Da qualche anno niente risarcimento pubblico per gli automobilisti

PAGANELLA Investito e ucciso cucciolo di orso, era con la mamma
SOLUZIONI
«Troppi animali investiti: servono passaggi protetti»
ENPA «La Provincia predisponga i corridoi di attraversamento sicuri»
SCONTRO Abbattimento dell'orsa Kj1, gli animalisti: battaglia legale

GOVERNO Il ministro Pichetto: "Sopprimere singoli orsi non è soluzione"

TRENTO. La notte tra martedì e mercoledì un cucciolo di orso bruno di circa 6 mesi è morto dopo essere stato investito da un'automobile lungo la strada che collega Andalo e Molveno, all'altezza del ponte di Londìn, in Trentino.

L'automobilista, che ha immediatamente chiamato il 112, ha riferito al Corpo forestale di aver intravisto altri animali, probabilmente una femmina adulta e forse un altro piccolo. La carcassa del plantigrado sarà consegnata come da prassi all'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, mentre l'analisi dei campioni organici è stata affidata alla fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige.

Non è il primo caso: lo scorso maggio l'improvviso attraversamento della provinciale che collega Vermiglio e Fucine di Ossana da parte di due orsi è stato la causa dell'urto con altrettante auto.

Dopo l'impatto gli animali - presumibilmente una femmina accompagnata da un giovane - si sono dileguati.

In un territorio dove i boschi coprono il 63% della superficie totale non è raro incontrare animali selvatici che attraversano la strada, soprattutto di primo mattino e nelle ore serali.

Parlando solo di ungulati - in totale ben oltre i 70.000 e di gran lunga i più coinvolti negli incidenti stradali in Trentino - i numeri dicono che mediamente, ogni anno, vengono investiti oltre 600 caprioli (il 60% degli incidenti ha esito mortale per l'animale) e oltre 300 cervi.

Quasi un migliaio di animali, senza contare i camosci.

Gli orsi investiti - in Trentino il totale della popolazione stimata è di oltre 100 esemplari - nel 2023 sono stati 9, nessuno morto.

Nel 2024 il dato è in tendenza: 8 investimenti, di cui uno mortale (il cucciolo di 6 mesi).

Anche un altro animale protetto come il lupo - la stima minima è di 27 branchi più gli individui in dispersione alla ricerca di nuovi territori e partner - è presente nelle statistiche degli incidenti stradali.

Non c'è però un dato complessivo degli esemplari investiti, solo di quelli deceduti.

Secondo il rapporto Grandi carnivori nel 2023 in Trentino sono morti 14 lupi, nella maggioranza dei casi, 11, per investimenti stradali o ferroviari. In particolare, si legge nel rapporto, 10 da veicoli e 1 da un treno.

Nel 2024 i lupi morti investiti sono invece 6. Insomma se vi trovate su determinate strade del Trentino la probabilità che un animale selvatico attraversi all'improvviso, magari fermandosi in mezzo alla carreggiata abbagliato dai fari, non è poi così remota.

Infatti la legge provinciale non prevede più, da alcuni anni, indennizzi per i conducenti in caso di sinistro con animali selvatici. È infatti necessario eventualmente stipulare una polizza assicurativa.

Il numero elevato di investimenti di fauna selvatica è stato spesso utilizzato da più parti politiche di opposizione, come Onda Civica o i Verdi, ma anche dalle associazioni animaliste, per proporre uno studio sui corridoi faunistici, soluzione utilizzata all'estero e anche in altre regioni italiane per consentire passaggi "sicuri" agli animali da un habitat all'altro.

Soluzioni che al momento le autorità provinciali non adottano.

Attualmente la Provincia autonoma di Trento - attraverso il Servizio faunistico e il Servizio gestione strade - sta sperimentando, oltre alla classica segnaletica verticale, anche l'utilizzo di segnali rifrangenti particolari e sagome di animali selvatici a bordo strada per indurre gli automobilisti a rallentare.

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