Tentato omicidio alla residenza Fersina del 5 giugno scorso, preso a Verona il presunto autore
I Carabinieri del Radiomobile di Trento, che avevano arrestato il suo complice, non avevano mai interrotto le ricerche del ventitreenne
TRENTO. Nella serata di ieri, 8 agosto, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trento, con l’ausilio dei colleghi della Stazione di Cologna Veneta (Verona), hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dall’Autorità Giudiziaria di Trento nei confronti di un cittadino marocchino di 23 anni, pregiudicato, resosi responsabile, in concorso, del tentato omicidio di un connazionale avvenuto lo scorso 5 giugno presso la residenza “Fersina” di Trento.
All’epoca l’uomo, assieme ad un complice immediatamente arrestato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Trento, avrebbe dapprima litigato, per futili motivi, con la vittima, per poi aggredirla con un’arma da taglio all’altezza del collo, provocandole delle serie ferite che avevano costretto i sanitari intervenuti a trasportarlo presso l’ospedale “Santa Chiara” per un intervento chirurgico d’urgenza.
Dopo tali fatti, nei medesimi istanti in cui il complice veniva arrestato, il ventitreenne si dava invece alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.
L’attività investigativa rapidamente avviata dai militari della Sezione Operativa di Trento assieme ai colleghi del Nucleo Investigativo del Capoluogo, ha tuttavia permesso di fare emergere gravi indizi di colpevolezza anche nei confronti del fuggitivo, motivo per il quale sono subito iniziate le sue ricerche, finalizzate ad eseguire un fermo di indiziato di delitto.
Pertanto, dopo due mesi di indagini - rese particolarmente complesse dal fatto che il ricercato fosse un senza fissa dimora - i militari sono riusciti finalmente a stringere il cerchio attorno a lui, individuandolo nel veronese dove, da alcuni giorni, sembrava stesse stazionando. Proprio nella serata di ieri, infatti, nel corso di un “appostamento”, l’uomo è stato definitivamente individuato mentre stava aggirandosi per una via del comune di Pressana: dopo essere stato accompagnato dunque presso la locale caserma Carabinieri per una compiuta identificazione, è stato successivamente condotto presso il carcere di Verona.