Storia / Montagna

Recuperati i resti di un altro caduto della Prima guerra mondiale

L’ultimo ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi nel massiccio dell’Adamello, in località Ghiacciaio della Lobbia sul versante settentrionale del Crozzon di Lares, a 3.100 metri di altitudine, dove sono stati recuperati i resti scheletrici di un militare caduto in combattimento
 

TRENTO. Le montagne trentine continuano a restituire testimonianze della Grande Guerra, anche a causa delle alte temperature che stanno determinando la regressione e la fusione di alcune masse glacializzate. L’ultimo ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi nel massiccio dell’Adamello, in località Ghiacciaio della Lobbia sul versante settentrionale del Crozzon di Lares, a 3.100 metri di altitudine, dove sono stati recuperati i resti scheletrici di un militare caduto in combattimento.

Anche in questo caso, dopo la puntuale segnalazione alla locale stazione dei Carabinieri, ha preso avvio il consolidato iter collaborativo tra il competente Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa del Ministero della Difesa e l’Ufficio beni archeologici provinciale che ha assunto il coordinamento scientifico del recupero, condotto con metodologia archeologica. L'intervento è stato effettuato con il supporto del Nucleo Elicotteri dei Vigili del Fuoco della Provincia autonoma di Trento. I resti saranno sottoposti ad analisi bio-archeologiche e scientifiche per poi essere tumulati secondo le disposizioni delle autorità militari competenti.

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