Dai fertilizzanti con letame o compost, in agricoltura, rischio salmonella e listeria: sotto accusa i fanghi dei depuratori
Lo studio dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie lancia l’allarme su nuovi patogeni «resistenti agli antibiotici di terza generazione ed ai metalli pesanti»
VENEZIA. Alcuni ammendanti agricoli, cioè le sostanze utilizzate per migliorare la fertilità del suolo come letame, torba o compost, possono diventare veicoli di diffusione di microrganismi patogeni altamente resistenti agli antibiotici, tra cui salmonella e listeria. Il dato emerge da uno studio coordinato dal Laboratorio di ecologia microbica e genomica dei microrganismi dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (Izsve), che ha indagato i rischi nascosti dei derivati da rifiuti biologici e fanghi di depurazione.
Pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Hazardous Materials, lo studio ha la collaborazione del Istituto di Ricerca Sulle Acque (Irsa) del Cnr e il Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell'Università di Padova. Il team di ricerca ha utilizzato un approccio che combina metodi tradizionali di microbiologia con le più avanzate tecniche di sequenziamento genomico, per analizzare diverse tipologie di ammendanti del suolo.
Sono stati così individuati alcuni patogeni trasportati dagli ammendanti, oltre a geni di resistenza agli antibiotici di terza generazione e di tolleranza ai metalli pesanti. Emerge chiaramente che quando un rifiuto diventa una risorsa agricola, come nel caso degli ammendanti, è fondamentale vigilare non solo sui rischi chimici ma anche su quelli biologici.
Queste sostanze possono infatti diffondere nell'ambiente geni che possono aggravare il fenomeno dell'antibiotico resistenza. Sulla base dei risultati ottenuti è evidente inoltre la necessità di aggiornare i protocolli di monitoraggio e la normativa sulla conformità degli ammendanti, per tutelare la salute pubblica e garantire pratiche agricole veramente sostenibili.