Lav: "Il foraggio sparso dai cacciatori attira gli orsi, chiediamo l'intervento del commissario del governo"
Nuova iniziativa sul problema delle mele e altro cibo sparso nei boschi per attirare cervi, caprioli e altri ungulati ma che diventa una fonte alimentare comoda anche per i plantigradi: "Già un anno fa avevamo chiesto, per la sicurezza di cittadini e orsi, la rimozione dei siti di foraggiamento. Ma la Provincia non si è mossa e la prassi prosegue in questi giorni. Eppure il Tar ha riconosciuto le nostre ragioni"
LA POLEMICA Caccia, nei boschi torna il cibo per gli ungulati
TRENTO. “Se i cittadini trentini sono preoccupati per la loro incolumità a causa del concentramento di orsi attorno ai siti di foraggiamento utilizzati dai cacciatori per attrarre gli animali a cui sparare, se la prendano con Fugatti e non con gli orsi”.
La Lav torna così, con un intervento di Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lega antivivisezione, sulla questione del foraggiamento a scopi venatori e porende spunto, in particolare, dalla "presenza di orsi in bassa Val di Non, dove i cacciatori avevano piazzato una grande quantità di mele allo scopo di attrarre ungulati addosso ai quali avrebbero poi scaricato il piombo delle loro carabine".
L'associazione animalista ricorda che già a settembre 2023 aveva diffidato la Provincia di Trento, chiedendo l’immediata rimozione dei siti di foraggiamento utilizzati dai cacciatori.
"Tali postazioni - scrive oggi la Lav - sono infatti indicate dalla comunità scientifica come fonte di attrazione per gli orsi, che si abituano così a cibarsi in aree frequentate dall’uomo, sviluppando di conseguenza atteggiamenti confidenti. Ma la Provincia si è opposta, costringendo ancora una volta l’associazione a rivolgersi al Tar di Trento per garantire la tutela della sicurezza dei cittadini e degli orsi.
La sentenza, pubblicata il 13 febbraio scorso, riconosce le ragioni della Lav che stanno alla base della richiesta di rimozione delle strutture di foraggiamento, tanto da affermare che 'non v’è dubbio che la Provincia, a fronte delle motivate diffide trasmesse dall’Associazione ricorrente, fosse tenuta a provvedere sulle istanze in esse contenute'.
Riferendosi ancora alle richieste di rimozione dei siti di foraggiamento inviate dalla Lav alla Provincia, la stessa sentenza riconosce che la Provincia 'ha manifestato – seppur implicitamente – la volontà di non accogliere tali richieste'.
È perciò sotto gli occhi di tutti - conclude la Lav nel comunicato accusatorio datato 16 settembre 2024 - "la grave responsabilità di Fugatti".
Nel criticare la linea seguita dal presidente della Provincia, la Lav si rivolge quindi al commissario del governo, affinché "intervenga nel suo ruolo di garante della sicurezza pubblica allo scopo di far rimuovere tutti i siti di foraggiamento al fine di garantire la sicurezza di cittadini e orsi”.