Sanità / Il nodo

Apss, al Servizio per le dipendenze il concorso per dirigente medico va deserto

Nessun candidato per il bando riguardante il Serd, che fa parte del dipartimento salute mentale. La direttrice Ermelinda Levari: «Ci dispiace, continueremo a lavorare sodo, cercando di garantire tutti i servizi. Ai giovani colleghi dico che il SerD è un ambito di lavoro affascinante»

ORDINE Dato drammatico i pochi iscritti a infermieristica
UIL “Spesa su e diminuiscono i servizi, Provincia fa qualcosa”
APSS Sanità, boom di prestazioni private in Trentino

di Matteo Lunelli

TRENTO. «Si è preso atto dell'esito negativo della procedura concorsuale a causa dell'assenza di tutti i candidati iscritti alla procedura». In parole povere, il concorso è andato deserto: nessuno dei medici si è presentato di fronte alla commissione e l'Azienda sanitaria dovrà, nei prossimi mesi, correre ai ripari bandendo un nuovo avviso pubblico.

E, nel frattempo, chi c'è dovrà continuare a stringere i denti per garantire il servizio - sempre più richiesto - ai cittadini. Stiamo parlando del bando per assunzioni a tempo indeterminato nel profilo professionale di Dirigente medico per le esigenze dell'Unità operativa Dipendenze, afferente al Dipartimento di Salute mentale: il SerD, viste le carenze d'organico, era a caccia di medici in differenti discipline, dalla Medicina interna alla Psichiatria, dalla Farmacologia e tossicologia clinica fino a tutte le discipline equipollenti o affini.

Una ricerca, quindi, non troppo specifica, ma "allargata" a più specializzazioni, considerati i bisogni e le necessità imminenti. Il concorso era stato bandito a metà maggio, alcuni medici si erano iscritti e l'Apss aveva nominato la commissione esaminatrice a inizio agosto. Poi, nei primi giorni di settembre, l'appuntamento con i colloqui.

Al quale, appunto e purtroppo, non si è presentato nessuno, con la commissione costretta a prenderne atto e a dichiarare l'esito negativo dell'iniziativa. Non si tratta certo del primo concorso deserto - la speranza è che sia l'ultimo, ma la realtà dice altro -, ma viste le carenze d'organico a fronte di una domanda crescente, è chiaro che non stiamo parlando di una bella notizia. Chi c'è, quindi, non avrà rinforzi e aiuti nell'immediato, e dovrà rimboccarsi ancora di più le maniche.

«Ci dispiace che il concorso sia andato deserto - sospira la direttrice del Serd (Servizio per le Dipendenze) Ermelinda Levari -, ma noi continueremo a lavorare sodo, cercando di garantire tutti i servizi. Ormai da tempo siamo in difficoltà per l'organico e restiamo "sotto" rispetto alla dotazione teorica». Meno persone, più domande, servizi che devono restare attivi. E come? «Cercheremo di organizzarci al meglio, continuando a garantire emergenze e urgenze. Certamente tra qualche tempo ci sarà un nuovo concorso e restiamo aperti alle collaborazioni, ovvero a medici che vengano in libera professione. Ma è ovvio che le liste si allungheranno. D'altra parte la carenza di medici è generale, molti giovani si iscrivono a diversi concorsi e poi scelgono dove andare. I tempi sono cambiati...».

La dottoressa, che da ormai quindici anni lavora in Azienda sanitaria e vanta una lunga esperienza nel settore del servizio per le dipendenze, essendo stata anche dirigente per le patologie psichiatriche presso l'Unità operativa dipendenze, coordinatrice territoriale alcologia e tabagismo e responsabile dell'Unità operativa dipendenze del dipartimento salute mentale, lancia un appello.

«Ai giovani colleghi dico che il SerD è un ambito di lavoro affascinante, con tanti progetti innovativi, sperimentazioni, ricerca, collaborazioni con l'università. È un lavoro variegato e spero che presto si rivolgano a noi per venire qui a lavorare». Come accennato stiamo parlando di un settore nel quale la richiesta è in crescita: c'è il "grande contenitore" della Salute Mentale, al quale afferiscono vari servizi (Psicologia clinica, Neuropsichiatria infantile, Centro per i disturbi del comportamento alimentare e appunto SerD), e sempre più persone hanno bisogno di essere prese in carico.

Commenta ancora la dottoressa Levari: «Non c'è un unico motivo degli aumenti di domanda, non si vedono picchi. Certo il disagio giovanile è cresciuto e porta poi a conseguenze diverse. Noi lavoriamo tanto sulla prevenzione e sui corretti stili di vita, che riducono molto le problematiche. E ci sono le alleanze con scuole e università, con le quali portiamo avanti molti progetti».

comments powered by Disqus