Trento / Allarme

Allagamento al sesto piano del Santa Chiara: ci vorrano alcuni giorni per riaprire il reparto

L'allerta in ospedaleè scattato poco dopo le 22 di ieri, giovedì 3 ottobre: all'origine il cedimento di una conduttura di acqua calda. Attraverso il soffitto l'acqua è poi arrivata anche al livello sottostante. Notevoli i danni, in particolare, ai locali di medicina alta intensità

TRENTO. Evacuazione, ieri sera, in un reparto dell'ospedale Santa Chiara di Trento, in seguito a una improvvisa perdita di acqua che ha allagato i locali.

L'allarme è scattato poco dopo le 22 di giovedì 3 ottobre e all'origine vi sarebbe il cedimento di un tubo, al sesto piano, con conseguente uscita di un notevole getto di acqua in un corridoio. Nessuna conseguenza per pazienti e personale.

L'evacuazione ha riguardato un reparto di medicina alta intensità, invaso dall'acqua. In seguito all'allagamento si è verificata anche una interruzione elettrica, che ha riguardato anche il quinto piano (pneumologia) dove l'acqua sarebbe scesa dal soffitto, sempre nel corridoio.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco permanenti e i tecnici dell'ospedale: dopo circa tre ore di lavoro è stata riparata la perdita.

In mattinata, oggi, l'Apss ha diffuso un comunicato sull'episodio.

"Il personale - si sottolinea  - è prontamente intervento per spostare in via precauzionale i pazienti, tamponare la perdita e procedere all'asciugatura dei locali. La fuoriuscita dell'acqua al sesto piano, causata da una rottura in una condotta in pressione con acqua calda della rete di riscaldamento, oltre ad allagare il corridoio ha provocato un'infiltrazione nel controsoffitto dell'Unità operativa di pneumologia, senza interessare le stanze di degenza.

Il personale del reparto, tecnici e vigili del fuoco sono intervenuti per spostare i pazienti, individuare il guasto e tamponare la perdita d'acqua. Sono stati spostati otto pazienti e ricollocati in alcune stanze vuote dell'Unità operativa di Medicina interna.

Sono in corso le verifiche di funzionalità degli impianti e il ripristino delle aree interessate che non si concluderanno prima di alcuni giorni. Alla conclusione di tali attività, precisa Apss, si potranno quantificare i danni".

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