Casa / L'allarme

Politiche abitative, i sindacati bocciano la Provincia: "Per ripopolare le valli servono innanzitutto i servizi"

Housing sociale e contrasto dell'esodo dalle aree più remote: Cgil, Cisl e Uil criticano le due nuove delibere che hanno istituito i fondi "RiUrb" e "RiVal", defindendo del tutto insufficiente questo tipo di approccio privo di "una strategia più ampia e articolata"

TRENTO. "Sull'emergenza abitativa, e soprattutto per il ceto medio, la Giunta provinciale arriva con grave ritardo. Al momento la riattivazione del fondo di housing sociale è solo sulla carta, ci auguriamo dunque che alle parole seguano fatti concreti perché fino ad oggi sulla casa abbiamo solo assistito ad una politica di annunci".

Lo affermano - in una nota congiunta - gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti, intervenendo sulle due delibere approvate dalla giunta provinciale relative alla creazione di fondi per l'housing sociale.

"Oggi, con cinque lunghissimi anni di ritardo che hanno contribuito a far esplodere il problema abitativo nella nostra provincia, finalmente ci si attiva almeno sul piano formale", aggiungono i segretari, specificando che il fondo "Ri-Urb" non può che "essere un primo tassello di una strategia più ampia e articolata".

"L'esecutivo continua a perseverare in modo ostinato su investimenti senza ricadute nelle valli. Le precedenti scelte sono state un buco nell'acqua e si rischia che anche questo fondo faccia la stessa fine. Il tema del ripopolamento delle valli va affrontato partendo dai servizi", concludono i sindacati, criticando l'impostazione del fondo "Ri-Val" e dicendosi delusi "per l'esito del confronto in commissione sui due disegni di legge sugli affitti brevi".

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