Strutture / La proposta

Agostino Carollo: «Music Arena inutilizzata per 105 giorni su 120, perché non la affittano?»

Il musicista trentino prima dell'estate aveva provato a dare il proprio contributo per valorizzare l'area San Vincenzo, con la richiesta di potere affittare la struttura per 10 giornate. E siccome il direttore del Centro S.Chiara gli aveva prospettato una spesa di 47 mila euro al giorno, il solo Carollo avrebbe portato nelle casse circa mezzo milione

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di Matteo Lunelli

TRENTO. «Se la Music Arena è una struttura pubblica, perché non ci è stato permesso di affittarla? Si sarebbero rimpinguate le casse del Centro Santa Chiara, e con cifre importanti». A dirlo e a chiedere spiegazioni è Agostino Carollo. Il musicista trentino, in realtà, prima dell'estate aveva già provato a dare il proprio contributo per valorizzare l'area San Vincenzo, con la richiesta ufficiale di potere affittare la struttura per 10 giornate.

E siccome il direttore del Centro Santa Chiara Massimo Ongaro gli aveva prospettato una spesa di 47 mila euro al giorno, il solo Carollo avrebbe portato nelle casse circa mezzo milione di euro. Oggi, alla luce del deficit di 2 milioni di euro, viene da pensare che quei soldi avrebbero fatto comodo.

Spiega Carollo: «Mentre il dibattito pubblico si concentra sulle spese astronomiche della Provincia e del Centro servizi culturali Santa Chiara per la Trentino Music Arena, va reso pubblico un fatto ancora più sconcertante. Partiamo da un dato di fatto oggettivo: la costosissima arena pubblica è rimasta vuota e inutilizzata per 105 giorni su 120. Eppure, come dichiarato dal direttore Massimo Ongaro, questa struttura era disponibile per chiunque volesse organizzare concerti, pagando una cifra significativa. Nonostante la disponibilità dichiarata, molti artisti e organizzatori sono stati tagliati fuori, in favore di pochi».

Carollo riporta anche le email ricevute dal S.Chiara ad aprile e spiega che, oltre a lui, anche altri organizzatori di eventi, come Luca Valentini e Fausto Bonfanti, erano interessati. «Non ci ha fornito i dettagli, poi abbiamo cercato in ogni modo di sollecitare una risposta, ma niente. Dopo la mia richiesta di risarcimento danni inviata al Centro Santa Chiara il 24 giugno 2024, Ongaro ha finalmente inviato un preventivo per l'affitto dell'arena: 47 mila euro più Iva per ogni giornata. Ma era troppo tardi: la stagione estiva era già iniziata e alcune delle date richieste erano ormai trascorse. In più, il preventivo non era nemmeno valido: Ongaro aveva chiesto un pagamento entro il 20 giugno, ma ha inviato il documento solo il 24 giugno, rendendo così nulla la sua stessa proposta».

Gli eventi in più, a prescindere da chi li avrebbe organizzati - che avrebbe quindi affrontato privatamente il proprio rischio d'impresa: tanta gente, guadagno oppure poca gente, perdita - avrebbero permesso ai fan di avere un calendario molto più vasto e avrebbero portato soldi nel bilancio del Centro.

Agostino Carollo non si capacita: «Non hanno sfruttato un'occasione. Ho inoltrato le mie richieste anche al presidente Maurizio Fugatti, all'assessora Francesca Gerosa, alla presidente del Centro Santa Chiara Sandra Matuella e al suo CdA, e ad altri esponenti istituzionali, ma nessuno è intervenuto. Un silenzio assordante, che pone interrogativi sulla gestione di questa struttura pubblica e sul perché sia stata negata a molti artisti professionisti e organizzatori l'opportunità di lavorare».

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