Fungaiolo colpito dall'orso, la Lav: "Forse bastava un campanello per evitare l'incontro"
L'associazione commenta l'episodio avvenuto nel Bleggio, ieri, 19 ottobre: rinnova le critiche alla Provincia di scarso impegno sulla formazione e ribadisce che è fondamentale nel bosco adottare le misure di prevenzione. "Difenderemo l'orso, che ha semplicemente agito difendendosi da quello che percepiva come una minaccia"
IL FATTO Bleggio superiore, un fungaiolo ferito da un orso
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CONSIGLI Cosa fare nel bosco per evitare gli incontri con l'orso
PARCO «Orsi pericolosi solo nello 0,8 % dei casi»
TRENTO. "Da solo, sguardo a terra in cerca di funghi, su un terreno imbevuto da giorni di pioggia che attutisce il rumore dei passi, alle 17.00 di un giorno di fine ottobre - che in un bosco significa praticamente al buio. È probabilmente questo il contesto in cui si è realizzato il contatto tra un cercatore di funghi e un orso che si trovava nella zona del Bleggio Superiore".
Lo scrive in un comunicato stampa diffuso oggi, domenica 20 ottobre, la Lav, Lega antivivisezione, che prosegue: "Forse sarebbe stato sufficiente un campanello del valore di pochi euro appeso allo zaino per evitare l’incontro, ma evidentemente la persona coinvolta non ha preso in considerazione le misure di prevenzione da sempre utilizzate in ogni parte del mondo dove gli umani si trovano a condividere il territorio con gli orsi".
La Lav si occupa poi della ricostruzione della notizia e scrive: "Alcuni giornali locali riportano che l’uomo avrebbe 'applicato tutte le raccomandazioni suggerite dal protocollo dei grandi carnivori', buttandosi a terra, coprendosi il volto e dando la schiena all’animale. 'Infatti per questo si è salvato la vita'. Ma l’errore è stato a priori", sottolinea l'associazione animalista, riferendosi alla necessità di prevenire gli incontri ravvicinati, inanzitutto facendo rumore.
Secondo la Lav, quanto accaduto è un altro fallimento della giunta Fugatti sul fronte della prevenzione degli incidenti.
Invece di fare pubblica ammenda per le gravi inefficienze dell’amministrazione provinciale – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici – che hanno portato al ferimento dell’uomo, l’assessore Failoni ha immediatamente sentenziato la condanna a morte dell’orso, scaricando così le responsabilità sull’animale, che ha semplicemente agito difendendosi da quello che è stato percepito come una minacciosa presenza nel suo territorio.
L’incidente di ieri – conclude Vitturi – conferma ancora una volta che la prima responsabile è proprio la Provincia di Trento, Fugatti la smetta di lanciarsi in puerili sproloqui contro la presenza degli orsi, voluti a suo tempo dalla stessa Provincia. Da parte nostra, noi di Lav faremo tutto il possibile per difendere l’orso dal piombo dei forestali trentini”.