Trento / Il caso

Il sindaco Ianeselli alla Provincia: «Non toccate le Feste Vigiliane»

Il timore di un blitz nell'ambito della riorganizzazione del centro servizi culturali Santa Chiara, per il buco di bilancio: «Ma a creare problemi ai bilanci è stata soltanto la Music Arena, il resto non c'entra»

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di Chiara Zomer

TRENTO - «Non toccate le vigiliane, teniamole fuori da questa polemica, non c'entrano niente». Il sindaco Franco Ianeselli non era entrato, finora, nella bagarre sul Centro Santa Chiara. Per lo meno non nelle ultime puntate, che hanno fatto scivolare tutto verso il commissariamento.

Ma ieri il primo cittadino ha chiarito la sua posizione e quella del Comune, dopo che da più parti si è ipotizzato che fosse in forse l'affidamento al Santa Chiara anche delle feste Vigiliane, dopo la Music Arena.

Motivo? Il disavanzo anche di quella gestione, su cui l'assessorato provinciale insiste spesso, come se fosse parte del problema al pari dell'area di Trento sud, che doveva lanciarci verso l'empireo delle grandi piazze dello spettacolo internazionale e si è trasformato invece nel pozzo nero dei bilanci pubblici.

Ecco perché Ianeselli mette qualche puntino sulle i. Partendo dai dati finanziari: «Anche sui conti delle Vigiliane, il disavanzo è nell'ordine dei 155 mila euro, assorbito nel bilancio del centro Santa Chiara, come contributo dell'ente all'attività. Alla fine la Provincia ci ha messo 150 mila euro, il Comune 145 mila, 50 mila la Regione e il centro S. Chiara 155 mila euro».

E ancora: «A creare problemi ai bilanci del Centro Santa Chiara è stata la Music Arena, il resto non c'entra. Un S. Chiara che, per altro, ha fatto su quell'area ciò che gli è stato chiesto di fare. Noi avevamo affidato le Vigiliane al Santa Chiara perché essendo una società in house non sarebbe stata necessaria la gara, e lì io credo che debbano restare. Le Vigiliane sono una festa popolare, a cui la città è molto legata.

E con il Centro S. Chiara è stato fatto un lavoro importante per diversificare la proposta durante l'evento, l'obiettivo che ci siamo dati è quello di renderle il più possibile plurali, di aprirle a diversi pubblici, e lo si è fatto. Credo che le Vigiliane non meritino di essere trascinate in una polemica in cui poco c'entrano».

Resta il tema Music Arena. I sindaco parla ed è evidente che mette le distanze tra sè e la sua amministrazione e un'area su cui non ha potuto dire la sua fin dall'inizio, che pur essendo sul territorio comunale è stata gestita completamente dalla Provincia a partire dal concerto evento di Vasco in poi.

«Quell'area è immaginata per sport, per eventi, un parco urbano. Noi diciamo che serve un disegno sull'area. Per quanto riguarda i concerti, siamo in un'area geografica difficile: verso il nord, che ha gusti diversi dai nostri, e verso il Nordest, dove si moltiplicano gli eventi. Per portare qui pubblico, ormai è chiaro, serve una scaletta di un certo tipo, un luogo bello, che garantisca un'esperienza. Perché il tema ormai è quello dell'esperienza».

E pensa a Poplar. «Perché fanno pubblico al Doss Trento? Perché il luogo è bello, l'evento è bello, perché è fortemente caratterizzato e c'è un'anima».

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