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Acli trentine, Walter Nicoletti è il nuovo presidente: ecco quali sono i suoi obiettivi

Gli obiettivi: “Indispensabile rilanciare le politiche del lavoro, quelle ambientali. Bisogna poi superare la logica della guerra”

TRENTO. Walter Nicoletti è il nuovo Presidente delle Acli trentine, l’organizzazione che conta 16.000 iscritti, oltre 50 Circoli e soddisfa la richieste di circa 200.000 utenze. È stato eletto questa mattina con il voto unanime del Consiglio provinciale, il nuovo organo rappresentativo del movimento uscito dal congresso che si era tenuto domenica 10 novembre a Gardolo.


Nicoletti, giornalista e conduttore televisivo, esperto nel settore dell’agricoltura di montagna, ha conosciuto le Acli nei primi anni Ottanta, ai tempi della battaglie contro l’installazione dei missili di Comiso e della denuclearizzazione del territorio provinciale. L’impegno è proseguito nel corso degli anni Novanta e Duemila con la collaborazione alle Acli Terra e successivamente, a partire dal 2006, come responsabile dell’Ufficio stampa e della formazione dell’associazione. Negli ultimi otto anni ha ricoperto la carica di vicepresidente Vicario a fianco del Presidente uscente Luca Oliver.


Il consiglio provinciale ha quindi eletto anche la nuova Presidenza proposta da Nicoletti che risulta così composta:

  • Walter Nicoletti, Presidente con deleghe al coordinamento generale dell’organizzazione, pace, Scuola di Comunità, rapporti con il personale e l’utenza, rapporti istituzionali
  • Francesco Campaci, Vicepresidente vicario, rappresentante dei giovani con delega all’ambiente
  • Luisa Masera, Vicepresidente, rappresentante della FAP con delega ai progetti intergenerazionali e salute
  • Nicola Simoncelli, delega al lavoro ed economia
  • Riccardo Cargnel, delega al welfare, volontariato ed animazione di comunità
  • Cristian Bosio, delega alla casa, tutela del cittadino e del consumatore
  • Orietta Coser, responsabile del Coordinamento donne
  • Michele Mariotto, responsabile amministrativo con delega all’organizzazione unitaria
  • Jeseph Valer, segretario provinciale con delega allo sviluppo associativo
  • Anna Baldessari, delega alla comunicazione

La proposta della nuova presidenza ha ricevuto 28 voti favorevoli e due astensioni. Il neo Presidente Nicoletti ha poi indicato la prima delega rivolta ai componenti del Consiglio (e pertanto esterna alla Presidenza) che è quella della Vita cristiana che è stata affidata a Loris Capovilla, Presidente del Circolo Acli di Castello-Molina di Fiemme.


Nicoletti ha infine indicato, con il parere favorevole dell’assemblea, il nuovo Presidente del Consiglio provinciale aclista che è stato individuato nella persona di Paolo Biasioli del Circolo Acli di Sopramonte, già assessore e vicesindaco della città di Trento.


Le priorità di Nicoletti rientrano nei contenuti della mozione finale del Congresso che alleghiamo:

  1. Creare le condizioni culturali e formative, ma soprattutto operative ed organizzative per realizzare il passaggio generazionale negli organismi dirigenti dei Circoli, delle Associazioni e dei Servizi, nonché nei ruoli apicali del movimento affinché si realizzi il progressivo rinnovamento della nostra classe dirigente. Tale obiettivo dovrà essere perseguito sviluppando un clima di dialogo e condivisione che valorizzi il contributo e l’esperienza delle generazioni adulte all’interno di un contesto caratterizzato dal dialogo fra generazioni diverse, dalla collaborazione e dalla condivisione degli obiettivi.
  2. Rilanciare l’attività educativa delle Acli in favore della cittadinanza e delle istituzioni riorganizzando la Scuola di Comunità con finalità che riguardano la cura della persona, la formazione alla partecipazione e al volontariato, la formazione politica e della classe dirigente, la pace e la nonviolenza, la convivenza e l’integrazione, la sostenibilità ambientale ed economica.
  3. Rilanciare il ruolo delle Acli in favore della pace, del dialogo e della cooperazione fra i popoli. Le Acli si impegnano altresì nella promozione a fianco della Chiesa di tutte le iniziative volte al superamento della logica della guerra attraverso l’interposizione nonviolenta, la diplomazia popolare ed il ruolo degli organismi riconosciuti a tale scopo a livello internazionale e provinciale. L’Autonomia speciale può diventare da questo punto di vista un esempio esportabile nel superamento dei conflitti e per favorire la convivenza fra i popoli. Dire no alla guerra e alla corsa agli armamenti significa anche promuovere la convivenza a livello globale fra tutte le persone che abitano il pianeta senza discriminazioni riguardanti la classe sociale, la razza e il sesso. Centrali in tutto ciò sono la lotta contro la violenza di genere e la promozione dei diritti delle donne.
  4. Rilanciare le politiche ambientali affinché la comunità trentina e le sue istituzioni riconoscano un limite condiviso allo sviluppo e al consumo di suolo come segnale concreto di inversione del modello economico e produttivo al fine di affermare il diritto dei giovani e dei non ancora nati di beneficiare delle stesse opportunità delle generazioni adulte. Promuovere a tutti i livelli nuovi stili di vita e di consumo, l’economia circolare e l’economia civile come forme di responsabilità e di cambiamento che identifichino lo sviluppo non come mero profitto, ma come occasione di effettiva promozione umana.
  5. Rilanciare le politiche del lavoro, il dialogo e la collaborazione con le componenti più innovative della società e delle imprese al fine di creare un’alleanza volta alla promozione di sistemi territoriali coesi e solidali anche attraverso specifici progetti di sviluppo locale orientati all’integrazione sociale e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sostenere il cammino di innovazione promosso da Enaip anche attraverso la partecipazione attiva dei territori e dei Circoli al fine di rafforzare il legame e il rapporto fra la formazione professionale, le imprese e le comunità locali.
  6. Estendere a tutto il territorio provinciale l’esperienza degli Operatori di Comunità al fine di rafforzare i legami di collaborazione e sinergia fra Circoli, Servizi e territori. Rafforzare, anche dal punto di vista della progettazione, programmazione e ricerca dei finanziamenti, tutte le iniziative rivolte alla rigenerazione delle comunità locali.
  7. Promuovere la costituzione di un luogo permanente di confronto, elaborazione e proposta fra le componenti attive della società civile, delle forze sociali e delle istituzioni dedicato allo sviluppo dell’Autonomia speciale, della montagna e della cooperazione al fine di rilanciare i temi dell’autogoverno e salvaguardare i livelli di autogestione fin qui raggiunti nello sviluppo della società e delle istituzioni trentine.
  8. Rilanciare la vita spirituale all’interno del movimento con particolare attenzione alla formazione e alla presenza delle Acli nel mondo cattolico. Attraverso la dimensione spirituale, le Acli devono continuare ad essere una voce attenta alle istanze del lavoro e dei settori più deboli della società. Con la Diocesi e le strutture di base della Chiesa trentina vanno stabiliti rapporti duraturi e di reciproca collaborazione, promuovendo momenti di approfondimento, riflessione e progettazione comune che pongano al centro il bisogno di una nuova spiritualità, la fraternità e il dialogo con tutte le componenti della comunità trentina.
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