Gli infermieri scappano, l'allarme di Nursing Up: attività ospedaliere a rischio in Trentino, già partiti i tagli
Cesare Hoffer del sindacato richiama la Provincia: «26 posti letto chiusi a Rovereto, e Osservazione Breve dimezzata al Santa Chiara, mentre Bolzano ci porta via professionisti con contratti migliori»
TRENTO. La situazione è sempre più critica, per le carenze di personale infermieristico sono stati chiusi 26 posti letto a Rovereto, a Trento si è attuato il ridimensionamento di attività in osservazione breve ed altri reparti dell’Apss sono in crisi. Lo afferma il sindacato Nursing Up, che richiama la politica alle scelte: «È necessario limitare il turnover di personale, che porta molteplici problematiche, con un aumento dei costi,
maggiori carichi di lavoro per il personale in servizio ed impatto negativo sul benessere
psico-fisico. È ormai imprescindibile individuare meccanismi economici per fidelizzare
all’azienda i nostri professionisti!».
Il segretario Cesare Hoffer porta un esempio a noi vicino: «La Provincia autonoma di Bolzano, nel contratto firmato in questi giorni, ha previsto indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato, riservate ai professionisti sanitari del comparto, con riconoscimenti economici doppi rispetto a quelli previsti nel contratto della nostra Provincia. Per arginare la fuga di professionisti verso l’Alto Adige e le nazioni estere, chiediamo a Fugatti di intervenire celermente, destinando appropriate risorse economiche nella legge di bilancio in discussione, dobbiamo da un lato attrarre professionisti dalle regioni vicine, dall’altro trattenere i nostri, migliorando
anche le condizioni lavorative sempre più scadenti».
Quello della fidelizzazione – spiega il sindacato – «è un meccanismo trattato da uno studio pubblicato sul British Medical Journal (Bmj), che ha analizzato l’impatto potenziale di un fenomeno già in essere: un aumento del numero di professionisti sanitari che abbandonano le strutture sanitarie, in cerca di condizioni lavorative ed economiche migliori, potrebbe costituire un rischio per la qualità delle cure.
È vero che il fenomeno della carenza di personale infermieristico riguarda tutta l’Europa,
ma come mai i professionisti inglesi, tedeschi e svizzeri non vengono a lavorare da noi,
mentre i nostri si rivolgono all’estero ed in particolare in quei paesi? La politica nostrana si faccia questa domanda e si dia una risposta» dice Hoffer.
C’è poi il dato oggettivo: «A differenza poi dei professionisti medici, le prospettive future per il personale infermieristico sono negative in termini numerici, avremo moltissimi pensionamenti e domande in calo presso le università, con conseguente deficit nel ricambio generazionale, dobbiamo iniziare a pensare ad incentivare anche i nostri studenti, come a Bolzano. L’attuale contratto di Trento, grazie al recepimento di alcune delle nostre proposte, ha iniziato a dare risposte economiche positive, manca ancora tutta la parte normativa, che dovrà introdurre norme per migliorare la conciliazione vita-lavoro. I nostri professionisti ora meritano il salto di qualità, devono essere collocati in una categoria contrattuale superiore, con adeguati percorsi di carriera. Ora in Provincia di Trento si proceda con decisione e si definiscano le priorità di
intervento, bisogna investire sui nostri sanitari prima che sia troppo tardi, Bolzano e le altre nazioni lo hanno capito da un pezzo» conclude Cesare Hoffer di Nursing up Trento.