Trova la casa danneggiata e presenta il conto alla ex: la donna dovrà pagare
È stata accolta anche un'altra richiesta dell'uomo, ossia la restituzione di 550 euro, pari al 60% dell'importo che la ex aveva ricevuto dalla Regione per il viaggio del figlio all'estero, nell'ambito del percorso scolastico
TRENTO. Se in passato c'è stato l'amore, ora nel rapporto di coppia a prevalere sono gli affari: il sentimento è andato scemando e marito e moglie si sono trovati in un'aula del tribunale per la separazione. Stabiliti i compiti e ripartite le spese, anche e soprattutto nell'interesse dei figli minori, gli ex coniugi si sono rivisti nuovamente davanti al giudice per una questione relativa ad un risarcimento: l'uomo ha accusato la donna di aver rovinato le tapparelle e la lavastoviglie. E ha anche ottenuto ciò che voleva, almeno in parte, dato che la giudice ha riconosciuto che il danno effettivamente c'era e che la responsabilità andava addebitata alla donna.
Come accennato, la coppia è separata ormai da tempo, con ripartizione delle responsabilità morali e materiali nei confronti dei figli. L'uomo, in accordo con il tribunale, ha concesso alla ex di rimanere per alcuni mesi nell'abitazione familiare (di cui è proprietario), nei pressi del capoluogo, con spese condominiali e utenze domestiche che pur rimanendo a lui intestate sarebbero state a carico della donna.
Al termine del periodo la ex - come previsto dall'accordo - se ne è andata dall'appartamento, lasciando però qualche danno e un conto di 300 euro fra Tari e bollette non pagate. Nel corso del procedimento la donna ha versato il dovuto per le utenze e per la tassa sui rifiuti, dunque ha chiuso la questione delle bollette. Ma l'ex marito le ha chiesto quasi 200 euro per la riparazione delle tapparelle e oltre 300 euro per la sistemazione dello sportello della lavastoviglie.
Lei, chiamata in aula a dare spiegazioni, ha sostenuto che i danni erano conseguenza dell'utilizzo dell'abitazione e non dovuti ad una sua mancanza: una difesa che però non ha trovato d'accordo la giudice Cinzia Degani. Il codice civile - come viene riportato nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi - spiega che il conduttore «deve restituire la cosa al locatore nello stato medesimo in cui l'ha ricevuta, salvo il deterioramento o il consumo risultante dall'uso», e che sono a suo carico le riparazioni necessarie di piccola manutenzione.
Per la giudice la rottura delle tapparelle non può essere dovuta al deterioramento ed al consumo derivante dall'uso: dunque la donna deve accollarsi le spese di riparazione, pari a 180 euro circa. Non dovrà invece versare nulla per la lavastoviglie, tranne la spesa dell'intervento del tecnico (agli atti c'è la fattura di circa 60 euro), in quanto non sono stati provati né la riparazione né il pagamento della somma preventivata, pari a poco meno di 300 euro.
È stata accolta anche un'altra richiesta dell'uomo, ossia la restituzione di 550 euro, pari al 60% dell'importo che la ex aveva ricevuto dalla Regione per il viaggio del figlio all'estero, nell'ambito del percorso scolastico. La donna aveva infatti tenuto per sé l'intera somma che l'ente pubblico le aveva consegnato come finanziamento del soggiorno-studio, compresa la quota del 60% che l'ex marito aveva anticipato. Dovrà ora versare all'uomo oltre 800 euro fra i danni e l'importo del viaggio, più gli interessi legali.