Salute / Problemi

Disastro sanità trentina: tutte e due le Tac rotte al Santa Chiara, pazienti dirottati a Rovereto

Una fuori uso da Natale, poi anche l’altra. L’Azienda sanitaria: «sono macchine vecchiotte». E Trentino Emergenza organizza i trasferimenti

di Andrea Orsolin

TRENTO. Il miracolo di Natale al contrario: entrambe le tac dell'Ospedale Santa Chiara di Trento fuori uso. Una il 25, l'altra il 28 dicembre. La conseguenza? Chi ieri ha avuto bisogno di eseguire una diagnosi per accertare eventuali lesioni è stato mandato a Rovereto, con l'Ospedale Santa Maria del Carmine che - in una domenica durante le feste natalizie: forse il peggior momento possibile - ha dovuto sopportare tanti più pazienti del solito.

Almeno per la lettura degli esiti è rimasto attivo anche ieri il presidio del capoluogo, però quanto successo nel principale ospedale della provincia fa riflettere sullo stato di salute delle nostre strutture ospedaliere.

La speranza? Che il problema sia risolto già da oggi e poter tornare alla normalità.

«Che entrambe le tac si rompessero nel giro di un giorno e mezzo, per lo più durante le feste di Natale, era un elemento non certo programmabile - dice il direttore generale dell'Azienda sanitaria trentina, Antonio Ferro - Sono macchine vecchiotte, ma assolutamente regolari dal punto di vista della loro capacità. Una di queste la cambieremo prossimamente, anche grazie ai fondi del Pnrr».

L'Apss ha contattato Siemens, azienda produttrice delle due tac dell'Ospedale di Trento, che dovrà fornire i pezzi di ricambio a Polygon, l'azienda che si occupa della manutenzione. «Abbiamo avvisato immediatamente la ditta - prosegue Ferro - e domani mattina (questa, ndr) eseguirà l'intervento. Speriamo e contiamo che almeno una delle tac torni utilizzabile già da questa mattina».

I problemi sorti nella giornata di ieri hanno costretto l'Apss a cambiare in parte l'organizzazione dei due più grandi ospedali della provincia. «Con l'unità operativa di Trentino Emergenza 118 abbiamo organizzato i trasporti da Trento a Rovereto per le urgenze. L'Ospedale di Rovereto è stato ovviamente sotto pressione, ma senza situazioni particolarmente ingestibili».

Quanto successo ha scatenato le voci critiche dei sindacati. «La strumentazione ormai è vecchia e va sostituita - attacca Giuseppe Varagone di Uil Sanità - Noi lo avevamo messo in evidenza qualche mese fa, quando c'erano stati problemi a Rovereto (era l'ottobre 2024, ndr), ma l'Azienda sanitaria insiste nel fare manutenzioni. Avere questi disagi, in un territorio turistico come il nostro, soprattutto in un periodo festivo come questo, non è un bel biglietto da visita per chi viene a trascorrere le vacanze da noi. Si tratta di un disservizio per gli utenti. Oltre ad essere ovviamente un rilevante problema di sicurezza: utilizzare un'ambulanza per portare i pazienti da Trento a Rovereto è un'ambulanza in meno da utilizzare per altre esigenze».

Dice la sua su quanto successo anche Giuseppe Pallanch della Cisl. «Purtroppo non sono stupito. Da anni facciamo richieste di investimento nelle strutture ospedaliere, dove ci sono alcuni macchinari che sono molto vecchi. Veniamo da un passato difficile a livello di investimenti, ora vediamo cosa succede con la finanziaria 2025 della Provincia di Trento. Abbiamo chiesto un confronto all'assessore Mario Tonina per parlare di sanità, siamo in attesa di una risposta».

Molto critica anche la voce del consigliere provinciale Paolo Zanella (Pd). «È inaccettabile che la situazione del parco macchine della sanità trentina, certificata recentemente anche da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ndr), arrivi a non garantire il funzionamento nell'ospedale centrale di uno strumento diagnostico fondamentale per le urgenza come la tac. Se una tac era fuori uso da Natale, si doveva intervenire prima».

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