Giustizia / Tribunale

Bambina investita e resa gravemente invalida sulla rampa del garage: la conducente andrà a giudizio

Per il pm la guidatrice non aveva responsabilità, ma il giudice stabilisce l’imputazione e accoglie il ricorso della famiglia contro l’archiviazione del caso

di Francesca Cristoforetti

MEZZOLOMBARDO. Nuovi sviluppi sulla vicenda giudiziaria riguardante il caso della bimba, all'epoca dei fatti di poco più di un anno di età, investita da un'auto a Mezzolombardo nel 2022 sulla rampa che porta a un garage condominiale.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trento Enrico Borrelli, restituendo gli atti alla pm, ha stabilito che la procura formuli l'imputazione a carico della sessantenne che quel giorno si trovava alla guida del mezzo. È così che dopo aver sciolto la riserva - assunta all'udienza di fine ottobre dello scorso anno - il gip ha accolto la proposta di opposizione all'archiviazione del procedimento che era stata avanzata dalla difesa della famiglia, rappresentata dall'avvocato Paolo Mazzoni.

Era stata la pubblico ministero Alessandra Liverani a chiedere al giudice la chiusura del fascicolo, ritenendo l'evento «non prevedibile» e «non evitabile». Eppure dopo un'attenta valutazione degli elementi acquisiti, il gip ha optato per la cosiddetta «imputazione coatta», chiedendo quindi alla pm di formulare l'accusa.

Per la donna, indagata per lesioni stradali gravissime e difesa dall'avvocata Sandra Mazzorana, verrà chiesto il rinvio a giudizio. Un passo avanti secondo le parole della difesa. «Il giudice ha accolto la nostra opposizione fondata sulla base delle perizie fornite - ha dichiarato l'avvocato Mazzoni - C'è stata una corretta valutazione della dinamica sia dell'ingegner Gonnella (nominato dal gip in sede di incidente probatorio per la ricostruzione cinematica del sinistro, ndr) che dei consulenti di parte, Gremes e Barberi».

La difesa nella sua opposizione aveva contestato il nodo sulla «visibilità», citando anche la perizia dell'ingegner Gonnella: dagli atti emerge che la conducente avrebbe potuto avvistare la presenza della minore. «Ininfluente» per la difesa dunque l'altezza del sedile su cui si trovava la donna dato che «la visuale garantiva una percezione dell'automobilista per oltre 50 centimetri sopra quella minima».

La bimba, che si trovava insieme alla mamma, era stata travolta da una Nissan Micra guidata da una vicina di casa che, sopraggiunta dalla strada principale, si era immessa sulla ripida discesa per raggiungere il garage. Fin da subito la situazione era apparsa grave. Sul posto erano intervenuti sia i soccorsi sanitari, con l'elicottero, che i vigili del fuoco a supporto delle operazioni di soccorso, insieme ai carabinieri per i rilievi. Dopo essere stata rianimata a lungo, la bimba era stata portata d'urgenza all'ospedale Santa Chiara di Trento, per poi essere trasferita a Verona. La piccola è riuscita a rimanere in vita, riportando però gravissime lesioni.

Il triste episodio aveva lasciato sotto shock un'intera comunità che, subito si era stretta attorno al dolore della famiglia.


 

comments powered by Disqus