Il lago di Serraia è inquinato da almeno 52 anni: la situazione non è migliorata
L’allarme del Comitato, con grafici ed analisi, sempre più cianobatteri pericolosi per l’uomo e per gli animali: «L’eutrofizzazione si vede persino dallo spazio»
ANALISI Le condizioni ambientali ed ecologiche sono critiche
TURISMO Ciclabile per collegare il lago di Piné a Civezzano
TRENTO. “A oltre 52 anni dai primi segnali sul degrado e l’eutrofizzazione del lago di Serraia (i primi studi risalgono al 1973) è importante per ogni ente e soggetto preposto faccia la sua parte per salvare un bacino dal grande valore naturale, paesaggistico ed economico». Questo l’appello lanciato a Trento dal “Comitato tutala laghi di Pinè” nella conferenza stampa per fare il punto sull’attività avviata sin dal 2021 dal Comitato (oggi ha 100 soci), le attività intraprese nel 2024.
Alla presenza del sindaco di Baselga Alessandro Santuari, con il presidente del consiglio Carlo Giovannini, e dell’assessora del Comune di Trento Giulia Casonato, è stato Fulvio Mattivi, chimico e presidente del Comitato, ad illustrare (on alcune significative diapositive) studi ed analisi condotte sul lago di Serraia e sul suo unico emissario il torrente Silla.
E’ stata illustrata l’evoluzione e costante presenza di fitoplancton nel lago di Serraia (tanti gli studi e le foto di Mauro Avi), dando attenzione alla fasi dell’eutrofizzazione, e alla presenza, sempre più costate, di cianobatteri pericolosi per l’uomo e la fauna (da fine agosto evidente la presenza di colonie di microcystis, woronichinia e dolichospermum, che nel 2023 aveva portato al divieto di balneazione e pesca).
E nonostante questo, si ricorda che il lago si fregia da anni della «Bandiera Blu», riconoscimento della Fee (Foundation for Environmental Education) che premia la qualità delle acque di balneazione. Ampiamente pubblicizzata dal sito del turismo trentino e della Provincia.
Il 2024, annata eccezionalmente piovosa e con una estate molto calda, la parziale sospensione dei prelievi idroelettrici ha permesso il un deflusso regolare dal torrente Silla (i cui livelli sono costantemente monitorati dal Comitato Laghi) con una limitata fioritura algale evidente sono a fine estate e in settembre.
Con vari grafici e foto sono state inoltre evidenziate le ripercussioni causate sul Serraia e sul rio Silla dai prelievi idroelettrici verso il bacino di Piazze (inopportuni e dannosi in alcuni periodi dell’anno pur legittimati da una concessione idroelettrica scaduta nel 2016 e da rinnovare in base a precise disposizioni ministeriali).
E’ stato mostrato come l’eutrofia di Serraia sia visibile anche dallo spazio analizzando le foto satellitari (scattate dal satellite “Sentinel-2” tra il 2016 ed il 2025) e raffrontando la presenza di clorofilla (sfumature verdi) nelle acque dei due laghi.
«I cambiamenti climatici hanno acutizzato intensità e durata delle fioriture e reso costate la presenza di cianobatteri pericolosi – ha concluso il presidente del Comitato Fulvio Mattivi – va salvaguardato ambiente, microhabitat naturale ed economia locale mettendo in atto una serie di azioni pubbliche e private. Il Comune di Baselga ha avviato progetti interessanti (arretramento serre zona lido, e modifica serre e incile del rio Silla), ma servono correttivi per ridurre la presenza di nutrienti esterni ed interni al lago. Il prossimo passo può essere l’avvio dei bio-filtri (bio-parco) previsti attorno al lago, ma senza tralasciare ogni azione possibile per ripristinare la qualità ambientale del Serraia e del rio Silla, e del bacino idrografico del Pinetano: un patrimonio da salvaguardare e consegnare risanato alla future generazioni».