Infanzia / Servizi

Colonie estive in Trentino: quest'anno forte impennata delle richieste

Anche nel mese in corso l'attività dei vari centri va avanti, tutto esaurito dal mare ai monti con la cooperativa sociale Aerat, tra sport e disabilità. Il presidente Edo Grassi: «Quest'anno contiamo 1335 ragazzi su cinque turni, da metà giugno a fine agosto. Le tariffe sono molto sociali, è un servizio finanziato anche dalla Provincia»

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Diego Morone

TRENTO. Proseguono anche nel mese di agosto le colonie estive. E se nel mese di luglio, con le scuole dell'infanzia aperte, la fascia 3-6 anni era "coperta", ora anche i più piccoli, con i genitori al lavoro, sfruttano queste settimane di attività, indispensabili per la conciliazione. Anche perché, per i bambini più grandi, ad esempio delle elementari, l'estate prevede ben 14 settimane di stop scolastico, con mamme e papà - ma anche nonni e parenti - che non possono prendersi cura dei piccoli per tutto questo tempo. Vista la grande e crescente richiesta, i vari centri hanno dovuto ad aumentare i posti disponibili.

Un esempio chiaro è quello della cooperativa sociale Aerat, parola del presidente Edo Grassi: «Quest'anno contiamo 1335 ragazzi su 5 turni, cominciati a metà giugno e che finiranno a fine agosto. Le tariffe sono molto sociali, è un servizio finanziato anche dalla Provincia di Trento, riempiamo tutti i posti disponibili. Abbiamo incrementato quest'anno e faremo lo stesso il prossimo».

La spinta verso i centri estivi è stata chiara nel considerare quanto impiegato per mandare sold out le prenotazioni: «In soli cinque giorni sono finite (18-23 gennaio), generalmente dopo Natale i posti vanno esauriti fino a fine luglio».

La colonia Aerat è sia "marittima" - a Cesenatico - che "montana", a Candriai: la componente tech risulta centrale in entrambi gli scenari, seppur in maniera differente. In montagna i ragazzi fanno esercizio sfruttando il digitale, mentre al mare i telefoni sono esclusi, «per ritrovare il piacere di socializzare, con la possibilità costante di chiamare a casa» - i genitori sono anche informati dalla regolare documentazione delle attività.

Anche altri enti locali, seppur in quantità differente, come l'associazione Tre Fontane, hanno registrato un aumento delle richieste. Serena - una delle organizzatrici - ci racconta infatti di come «dopo qualche anno di alti e bassi, in cui mancava la possibilità di avere più di 20/25 bambini, per gli spazi, senza restrizioni è servito un collaboratore in più rispetto a quelli iniziali, aumentando da due a tre e contando sino a 45 bambini. Anche chi ha usato agevolazioni ha proseguito senza, abbiamo notato. Le stesse possibilità estive, con l'Arca di Noè, saranno possibili per ragazzi con disabilità, per cui il fenomeno dell'aumento delle richieste non è un'eccezione.

La presidente Debora Lazzeri, ha evidenziato come le richieste siano più dei posti disponibili: «Nell'estate i ragazzi sono in totale 130, in media ci sono 20 bambini e ragazzi con bisogni speciali, in un contesto con altri 40 coetanei. Seguire ad personam il ragazzo ha un suo costo: il rapporto operatori-ragazzi disabili è 1 a 1, è complesso organizzare attività in base al bisogno dei singoli, ma numericamente siamo in aumento, sono cresciute le richieste. Siamo attenti anche a tutte le situazioni del singolo, arrivando a regalare la possibilità di esserci comunque a bambini che non possono permettersi la colonia». Un altro scenario molto apprezzato, è quello sportivo: anche al Cus Camp si è raggiunta la capienza massima.

Dalle parole di Gianluca Magno, responsabile del Cus, emerge la forte partecipazione: «È il nostro quattordicesimo anno e i numeri sono alla capienza massima, tra i 50 e i 60 ragazzi. Il Cus ha ha 2 camp: quello multisport, a Mattarello, e quello misto, che aggiunge anche la componente nautica, a Valcanover».

Tra le statistiche riportate, salta all'occhio il dato dei fruitori di buoni servizio: «C'è un aumento annuale di ragazzi che utilizzano i buoni servizio, attualmente sono il 50%, circa 30 quindi». Anche in casa Sportivando la situazione è rimasta stabile, confermando il forte interesse delle nuove generazioni trentine nei confronti dello sport.

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