Max Gazzè a Riva del Garda Concerto affollato e trascinante
Sono passati vent'anni, era il 1996, quando in pochi si accorsero dell'uscita di un disco deliziosamente pop rock firmato da un tale Max Gazzè , romano ma da anni residente a Bruxelles in Belgio. Un album, Come un'onda del mare che era piuttosto oscuro ed ipnotico a cui Gazzè ha voluto rendere omaggio anche nel trascinante live set che lo ha visto sabato sera al Palacongressi di Riva del Garda, per la soddisfazione degli organizzatori, i ragazzi dell'associaizone Sideout e di Fiabamusic.
Entusiasmo alle stelle per lui da parte degli oltre 1800 spettatori che si sono goduti un concerto quantomai trascinante ed energetico. Due ore di musica in cui Gazzè accompagnato da quattro musicisti on stage ha puntato ovviamente su molti dei brani del suo nuovo disco Maximilian insieme alla maggior parte delle sue canzoni più note. Si inizia proprio con l'artista capitolino sul fondo del palco attraversato da luci ed effetti nell'esecuzione di «Mille volte ancora», che apre il suo ultimo cd, e «Megabytes».
Ma è subito tempo di imbracciare il suo inseparabile basso per sparare le note di «I tuoi maledettissimi impegni» che fanno ondeggiare la folla del palazzetto con la temperatura che si alza poco alla volta attraverso tutti i suoi singoli. In scaletta poco alla volta scorrono «Il timido ubriaco», «Il solito sesso», «Su un ciliegio esterno» e «Nulla».
Quello di Max Gazzè da sempre un pop rock dai ritmi immediti e dal groove che raramente lascia scambio con quei riferimenti, tanto per fare dei nomi, ai Police o a certi Clash.
Il basso pompa sempre i groove giusti mentre lui si diverte a gigioneggiare con il pubblico che si gode il ritmo dell'ultimo hit single «La vita com'è» con quel ritmo balkan gipsy e con quel testo che parla di amori che portano guai, meditazioni e voglia comunque di andare avanti nonostante tutto a scommettere sulla vita.
Proprio i testi ironici ma non solo da sempre sono uno dei punti di forza della produzione di Gazzè: basta ascoltare le parole di canzoni come «Ti sembra normale», «La favola di Adamo ed Eva», «Raduni ovali» e «Cara Valentina» con quel micidiale ritornello finale «Per esempio non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento» cantato in loop dal pubblico scatenato. La quiete ipnotica di «Sul fiume» porta verso «Su un ciliegio esterno», «L'uomo più furbo» e
«L'amore non esiste» tratta dal cd registrato con gli amici Niccolò Fabi e Daniele Silvestri .
Il bis si apre con tre pezzi tratti da «Come un'onda del mare» dalle forme lisergiche, «Il bagliore dato a questo sole», «Sirio è sparita» e «L'eremita» ma poi si torna a danzare per un gran finale con «Vento d'estate», «Sotto casa» e «Una musica può fare».