Ecco «Jesus Christ Superstar» Intervista con Ted Neeley
Si va verso un doppio sold out, ci sono infatti solo una ventina di biglietti disponibili, per i due spettacoli di Jesus Christ Superstar che si terranno sabato 11 e domenica 12 all'Auditorium S. Chiara.
Grande dunque l'attesa per uno dei musical più celebri di sempre grazie anche alla sua trasposizione cinematografica nel film del 1973 diretto da Norman Jewiso ed interpretato da Ted Neeley . Proprio l'attore americano, che abbiamo intervistato, sarà il protagonista del musical cantato e suonato rigorosamente dal vivo proposto nella versione italiana firmata da Massimo Romeo Piparo .
Mister Neeley che effetto le fa proporsi ancor oggi come protagonista di Jesus Christ Superstar?
Mi sento alla grande, è una sensazione fantastica. Ogni notte sul palco per me è una esperienza nuova. Amo ogni singolo momento di questa esperienza.
Come è stato coinvolto in questa importante produzione italiana?
È stato Massimo Piparo, regista ed autore. Mi invitò ad unirmi alla produzione per il ventesimo anniversario di Jesus Christ Superstar nel 2014 ed io ho avuto l'onore di far parte di questa esperienza sin da allora.
Qual è per lei la magia, il senso profondo, di questo musical diventato una leggenda?
La magia e il significato profondo di questo musical risiedono nella musica e nei testi di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. Loro hanno avuto il coraggio di raccontare gli ultimi sette giorni di vita di questo uomo leggendario chiamato Gesù di Nazareth attraverso una spettacolo segnato da musiche meravigliose capaci di essere ricordate nel tempo.
Cosa le piace e l'emoziona di più nel mettersi sul palco e vedere il pubblico?
ll pubblico stesso è parte di questo musical, di questa magica festa, quando siamo sul palco. Ci danno un supporto incredibile dalla prima battuta musicale fino alla chiusura del sipario.
Quali ricordi ha invece di quel film girato nel 1973 da Norman Jewison?
Se avessi abbastanza spazio, potrei riempire un' enciclopedia con i miei racconti. Norman Jewison adattò l'idea di Andrew e Tim in una sceneggiatura che lui produsse e diresse nel film originale dell'opera. Senza la sua regia, per tutti noi coinvolti, non sarebbe potuto mai succedere quello che è stato. Noi tutti dobbiamo essere grati a Norman Jewison.
Si aspettava di diventare una leggenda del cinema e del musical proprio grazie al ruolo di Gesù?
Direi proprio di no. Nessuno di noi si aspettava quello che sarebbe successo, quello che sarebbe diventato Jesus Christ durante le riprese del film che stavamo girando in Israele. Secondo me la forza evocativa di questo film è stata creata dalla forte collaborazione fra Andrew, Tim e Norman.
Si dice che nei provini del musical negli anni settanta lei avesse fatto quelli per Giuda e poi è diventato Gesù: come mai?
Sì, è vero. Desideravo interpretare il ruolo di Giuda. È stato durante i provini che il fantastico regista di Broadway, Tom O'Horgan, disse: "Ted, dovresti interpretare il ruolo di Gesù di Nazareth". E così ho avuto l'onore di interpretarlo fino ad oggi.
Le sue radici sono nella musica: cosa ricorda della band The Teddy Neeley Five?
Ho solo ricordi fantastici della nostra band. Ha accompagnato la mia gioventù e mi ha aperto la strada per quello che sono io oggi. È stata una splendida avventura quella che ho vissuto con loro.
Le capita di suonare ancora la batteria?
Sì, la suono ogni volta che ne ho l'opportunità ed è una cosa che mi diverte molto.
Quali progetti ci sono nel suo 2017 oltre a Jesus Christ Superstar?
Ci sono molti progetti pronti che mi attendono ma la mia prima scelta è sempre quella legata a Jesus Christ Superstar.