Morelli dà la voce a un cane ma resta sempre Coliandro
La tv e il cinema ce l’hanno mostrato tante volte: se i poliziotti umani hanno problemi, spesso sono i colleghi a quattro zampe a risolverli. E lo fanno anche i cani parlanti di Show Dogs ? Entriamo in scena, di Raja Gosnell, la nuova spy comedy più folle del grande schermo, in sala da oggi con Eagle Pictures. Protagonista il rottweiler-poliziotto Max, al quale presta la voce Giampaolo Morelli, il quale, infiltrato sotto copertura in una sfarzosa mostra canina dovrà ritrovare un cucciolo di panda rubato e inchiodare i loschi trafficanti di animali. Accanto all’attore napoletano, una sfilata di vip a doppiare le varie razze, tra gli altri, Barbara D’Urso, Marco Bocci, Cristiano Malgioglio, Ale e Franz, Claudio Amendola, Giorgio Panariello, Carlo Conti e Nino Frassica.
Tutti i talent coinvolti nel film hanno devoluto i loro compensi all’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali. «Non è stato facile doppiare perché c’è la difficoltà di comunicare le emozioni solo con la voce: non puoi usare il corpo, la faccia, lo sguardo ed è un po’ destabilizzante - racconta Morelli - Ma una volta capito il meccanismo, mi sono divertito a dare la voce a Max, un cane poliziotto piuttosto ruvido e scontroso».
Morelli, conosciuto per la sua interpretazione dell’ispettore Coliandro è attore versatile.
In base a cosa sceglie i copioni da interpretare?
Mi deve appassionare la storia, il personaggio e il regista, perché i film sono dei registi. È sempre un grande atto di fiducia che un attore compie nei confronti di chi lo dirige, si cala in quel mondo e si fa trasportare.
E questa intesa funziona perfettamente con i Manetti Bros, che l’hanno diretta in “Song’e Napule”, “Amore e malavita” e nella serie “L’ispettore Coliandro”. Lei è molto legato a questo personaggio. Perché?
Coliandro non lo abbandonerei mai perché, prima di essere un poliziotto, è un uomo, ha le sue debolezze, è spigoloso, imbranato, a tratti quasi antipatico. Gli piacerebbe ricevere riconoscimenti che non arrivano, ma è anche uno che sta bene la sera in cui si ritrova da solo sul divano di casa a mangiare una pizza tiepida.
In questo periodo sta girando i nuovi episodi. L’ ispettore Coliandro cambierà?
No. Per fortuna rimane fedele a se stesso. Molte volte ci siamo chiesti se fosse il caso di modificarlo, ma lui è così e non cambia in nulla. È solo più anziano, perché lo sono anch’ io, come lo sono i Manetti Bros che dirigono e Carlo Lucarelli che scrive la sceneggiatura, anche se non li vedete. Quest’anno stiamo girando quattro film, non più sei come in passato, e andranno in onda su Raidue in ottobre.
Come persona e come attore che traguardi si pone?
Come uomo vorrei riuscire a comunicare equilibrio e serenità ai miei figli, che si traduce in una forza interiore. E come attore, poter fare sempre cose in cui credo.