Mario Biondi stasera a Trento con i Quintorigo
Il suo ultimo singolo "I wanna be free", realizzato proprio con i Quintorigo, sta conquistando le airplay radiofoniche ma il 2018 di Mario Biondi è stato anche all'insegna della sua versione di "Smooth Operator", una personale e travolgente rivisitazione del grande classico di Sade pubblicato nel 1984. Sull'onda di questo successo il più amato crooner italiano approda a Trento questa sera, martedì 18 dicembre, all'Auditorium S. Chiara in una delle ultime tappe di un anno, come ci racconta Biondi in questa intervista, vissuto intensamente su e giù dal palco.
Come è trascorso il 2018 di Mario Biondi?
"E' stato un anno intenso, pieno di viaggi e di grandi soddisfazioni. Ho suonato in trentasei Paesi di diversi Continenti con oltre cento date messe in fila. Mi fa effetto pensare che un giorno su tre sono stato su un palco".
Il suo viaggio, martedì sera, la porterà anche a Trento: che live sarà quello in scena all'Auditorium?
"Sono contento di ritrovare il pubblico trentino che mi ha sempre accolto con un calore particolare. Questo è uno show che nasce da un progetto molto visionario, pieno di citazioni, di omaggi, di tributi ad artisti internazionali e italiani che hanno fatto parte sia della mia vita che della mia carriera musicale. Uno spettacolo che affonda le sue radici nella forza evocativa delle contaminazioni".
Con lei sul palco anche una band importante come i Quintorigo.
"Ad accompagnarmi ci sono i Quintorigo con il loro rock quasi progressivo ma anche Federico Malaman, con la sua vervè bassistica jazz e fusion, il giovane batterista di Los Angeles Josh Peterson che ha solo 17 anni che viene dal punk rock insieme anche ad un pianista come Max Greco che viene dal pop. In particolare ho voluto al mio fianco i Quintorigo perché sono degli artisti che come me non si sono mai interessati ad un discorso commercialmente pop preferendo esprimersi con la libertà di essere musicisti senza barriere".
Con loro a novembre ha lanciato anche il nuovo singolo "I wanna be free".
"Il brano nasce dalla nostro incontro avvenuta la scorsa estate sul palco di Umbria Jazz a Perugia. E' una canzone che parte dal presupposto che l'uomo ha sempre generato dolore e violenza. Il rispetto delle libertà e della sensibilità altrui è la risposta. I wanna be free è una canzone che nasce da questa suggestione: evocativa e piena di contaminazioni musicali. Nell'esecuzione dal vivo potrete cogliere l'evoluzione di questo brano con le varie sfaccettature musicali e la contaminazione fra Quintorigo e i musicisti coinvolti in questo progetto".
Tornando al concerto lei parlava di omaggi ad alcuni artisti: a chi faceva riferimento?
"Ce ne sono diversi anche con dei piccoli cameo dedicati a Pino Daniele, Lucio Dalla, Al Jarreu e Marvin Gaye per citarne alcuni".
Dopo tanto peregrinare on stage cosa c'è nel futuro di Mario Biondi?
"Adesso vorrei prendermi due o tre mesi di pausa - sorride il crooner siciliano ma parmense d'adozione-- per godermi la mia compagna e i miei figli. Poi incomincerò a ragionare sul mio futuro, ci sono tante idee e tanti progetti da focalizzare. C'è anche materiale per un nuovo album ma non mi sono date alcuna scadenza".