Il cantautore Marco Parente e il rapper etiope Avex alla Bookique
C’è anche il cantautore Marco Parente fra i protagonisti del Bookique loves Street 2019, il microfestival dedicato all’incontro fecondo tra l’arte e la strada che si terrà venerdì 14 e sabato 15 negli spazi del locale di San Martino.
«L’iniziativa - spiegano Marco Rosi e Serena Tomasi le due anime della Bookique - prevede una “due giorni” di arte di strada ove lo spazio pubblico (una piazza, una scalinata, un parco) ospiterà le idee, le performance, le parole e i suoni di piccole comunità artistiche e culturali che individuano nell’arte e nella creatività la possibilità di rigenerare luoghi, menti e relazioni».
L’evento si apre venerdì alle 18 con lo «Swap party» all’insegna del riuso e dei principi della Fashion Revolution, seguito dal side specific di danza urbana «Autoritratto di un albero» di e con Silvia Dezulian, Vilma Trevisan e Gloria Trolla. Alle 19.30 è prevista la presentazione -spettacolo del libro «Leucemia Adventure» (Edizioni del Faro 2019) dell’artista e cantautore Yuri Beretta, già leader della band alternativa dei Genialando, che eseguirà anche alcuni dei suoi brani più noti.
Alle 20.30 spazio alle performance degli artisti di strada seguita dal live di Marco Parente, musicista poliedrico con sette dischi alle spalle, senza dimenticare le collaborazioni con Stefano Bollani, Carmen Consoli, La Crus e Manuel Agnelli.
Sabato, alle 18, si inizia con lo Street Theatre della Compagnia The Squasciò nel loro esilarante spettacolo «Just Married», poi il colonnato della piazzetta della Bookique si trasformerà in un cinema grazie al collettivo Cinemartino che proietterà due documentari girati all’inizio del Novecento da Percy Smith, «Nascita di un fiore» e «Secrets of Nature», ricreando con una performance di rimusicazione dal vivo, le atmosfere del primo cinema d’avanguardia.
A seguire hip hop con il giovane rapper Avex, un ragazzo di origine etiope capace di coniugare il background storico del rap afro americano con le ultime tendenze hip hop e trap. A chiudere il microfestival saranno gli «Aitafo One of Africa» un esperimento di meticciato musicale e culturale nato da uno spirito d’ intgrazione e dall’interesse per il genere di musica «highlife» da parte di un gruppo di musicisti trentini che hanno trovato nel chitarrista e cantante nigeriano Darlington Obasughe il partner ideale per questa avventura.