Il viaggio di Germano e Teardo stasera a Pergine Festival
Tra i nomi di punta di Pergine Festival, vi è senza dubbio quello di Elio Germano, Palma d’Oro come Miglior attore a Cannes nel 2010 con «La nostra vita» di Daniele Luchetti, tre David di Donatello come miglior attore protagonista per «Mio fratello è figlio unico», «La nostra vita» e «Il giovane favoloso». È atteso stasera sul palcoscenico del Teatro Comunale (ore 20.45) per dare voce al capolavoro di Louis-Ferdinand Céline, «Viaggio al termine della notte».
Questo anche il titolo dello spettacolo, nel quale la sensibilità interpretativa di uno dei più interessanti ed eclettici attori italiani, si intreccia con il tessuto sonoro ricamato da Teho Teardo, musicista e compositore, apprezzato autore di colonne sonore di film come «L’amico di famiglia», «La ragazza del lago» e «Diaz - Don’t Clean Up This Blood», per le quali è stato candidato al David di Donatello, vinto nel 2009 per le musiche de «Il divo», di Paolo Sorrentino.
Un intreccio che non si avvale di altri elementi per restituire la disperazione e il nichilismo di cui il romanzo è permeato. Un’oscurità sottolineata dal buio nel quale è immerso il palcoscenico sul quale si muovono i due artisti, affiancati da Laura Bisceglia (violoncello), Ambra Chiara Michelangeli (viola) e Elena De Stabil (violino).
Accanto ai big, nel cartellone di Pergine Festival grande spazio viene dato alle realtà emergenti nel campo dello spettacolo dal vivo italiano, a cui è dedicata la nuova sezione «Supernova», rivolta a produzioni di arti performative (teatro, danza e/o progetti interdisciplinari) che sono già state realizzate e che sono pensate per uno spazio teatrale. Obiettivo: il sostegno e alla valorizzazione di spettacoli e performance che indagano la contemporaneità attraverso drammaturgie originali attraverso forme e linguaggi innovativi.
Ad imporsi sulle numerose domande pervenute alla direzione artistica «Oh, little man» di Giovanni Ortoleva (in cartellone domenica alle 20.45 nell’ex rimessa carrozze in Vicolo dei Campi 6), che per questo lavoro si è ispirato alle crisi che hanno messo in ginocchio il sistema capitalista. «In scena l’homo economicus, giunto alla fine della sua traversata, reso inutile e inefficiente dall’assenza dei suoi strumenti di controllo. Un viaggio ironico e disperato verso la fine dell’economia, in cui sarà il pubblico a decidere come si concluderà la navigazione».
Info: www perginefestival.it.