Settecento anni dalla morte di Dante: a Trento lo show "Selva oscura" con Miscele d'Aria Factory
Un viaggio fra suoni, canti e parole da vivere stando seduti e indossando le cuffie, per inoltrarsi fin dentro gli inferi descritti dal Sommo Poeta nella Divina Commedia. In piazza Dante, ai piedi del monumento, ovviamente
TRENTO. Nella notte tra il 13 e 14 settembre del 1321 nell’esilio di Ravenna moriva Dante Alighieri.
Un anniversario che Trento celebra con lo spettacolo “Selva oscura” proposto oggi con una doppia performance, alle 18 e alle 21, nel luogo simbolicamente più adatto: piazza Dante, ai piedi della statua del Sommo Poeta.
Dopo il successo della prima dello scorso 6 luglio nella Busa degli Orsi in Sardagna viene riproposto lo spettacolo musicale realizzato da Miscele d'Aria Factory in collaborazione con il Trento Film Festival.
Un viaggio fra suoni, canti e parole dai contorni suggestivi e visionari, da vivere stando seduti e indossando le cuffie, per inoltrarsi fin dentro gli inferi descritti da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
L'obiettivo di Miscele d’Aria, leggasi Carlo Casillo, Mariano Detassis, Lisa Bergamo, Nicola Fadanelli, accompagnati in questo caso da Francesco e Loris Dallago, bassista e batterista della nota reggae band del capoluogo i Rebel Rootz, è quello di condurre il pubblico: “Con coraggio e libertà espressiva, in un'avventura senza tempo, per ripercorrere il cammino del Sommo Poeta attraverso stralci dei suoi immortali Versi. Attraverseremo selve oscure, gironi infernali popolati da peccatori e dannati, insidiose acque in compagnia di poeti ed eroi mitici, limbi sognanti e cupi varchi, per “uscire” sul finale, a riveder le stelle”.
Questa “Selva oscura”, va catalogata come un concerto-opera-reeding performativa di tipo emozionale ed immersivi e sensoriale attraverso gli inferi danteschi.
A segnare i passaggi di “Selva oscura” il battito della musica eseguita live da musicisti e vocalist con innesto di parti elettroniche registrate.
Una colonna sonora, curata nei suoni da Fabio De Pretis, ispirata a canti medievali in latino del 1200 sia sacri che profani alcuni dei quali tratti dai Carmine Burana con arrangiamenti contemporanei, avvolgenti e onirici ma anche ritmici e pieni di energia in stile elettro rock, pop, progressive e trip hop.
"La scelta dei canti tratti dai Carmine Burana – dicea il compositore trentino Carlo Casillo - è legata sia al fatto che sono coevi con il periodo della formazione culturale di Dante, sia perché contengono, al pari dell’Inferno, delle forti critiche sociali ai costumi dissoluti dell’epoca".
L'ingresso è gratuito, con green pass e prenotazione obbligatoria dal sito del Trento Film Festival.